Il comune di Aci Castello sceglie quale tra le sue frazioni sarà la più sacrificata. Non sarebbe potuto toccare ad Aci Castello, nè tanto meno ad Aci Trezza che sono le aree più note ed apprezzabili dal punto di vista storino e paesaggistico. D’altro canto, per le sue caratteristiche territoriali non si presta neanche Ficarazzi dove il traffico viario risulta già abbastanza difficile. Cannizzaro, nelle rinnovate (o quasi) esigenze del comune, sembra la scelta più “comoda” a parere dell’amministrazione: sarà come la lavanderia di casa, dove si mette tutto ciò che serve ma che non deve essere visto.
Non bastava l’enorme cimitero ci sarà anche un centro per la raccolta dei rifiuti pericolosi
«Oltre al cimitero e al deposito della ferrovia ci sarà anche un centro raccolta rifiuti – ci informa l’ex sindaco Filippo Drago – anche io avevo in proggetto di creare un centro di raccolta differenziata a Cannizzaro ma con dei distinguo rispetto all’odierna procedura. Prima di tutto, mi ero confrontato con gli abitanti della frazione in numerosi incontri, ricevendo anche critiche e ovvi dinieghi da parte di chi abita vicino ad luogo dove sorgerebbe un centro di raccolta rifiuti; secondariamente, non avevo assolutamente in progetto un centro di raccolta atto a ricevere anche rifiuti pericolosi».
Con deliberazione di giunta dell’8 febbraio scorso è stato approvato lo studio di fattibilità tecnica ed economica del “centro comunale di raccolta ed isola ecologica ecocentro di Cannizzaro”. Nella pratica, con tale delibera è stato approvato il progetto definitivo su cui il comune di Aci Castello farà richiesta di finanziamento di 1 milione di euro, tenuto conto che il Ministro della Transizione Ecologica ha già dato avvio alle procedure di finanziamento di interventi nel settore della gestione dei rifiuti urbani.
Il centro raccolta sarà realizzato in via Napoli con un doppio ingresso da via Parafera. La superficie totale prevista è di oltre 6.000 metri quadri. Nel progetto è prevista una zona di conferimento e deposito di rifiuti pericolosi. In totale potranno essere conferite 32 tipologie di rifiuti, oltre a tutto il resto sono annoverati: i solventi, gli acidi, i pesticidi, i tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio, gli oli (di tutti i tipi), i detergenti contenenti sostanze pericolose, i farmaci, le batterie e gli accumulatori al piombo.
Nella stessa via Napoli, ricordiamo, in un’altra area di circa 10.000 metri quadri, la proposta di Progetto di finanza per la realizzazione del nuovo cimitero prevede oltre 6.000 loculi e cappelle fino a 12 metri di altezza.
«Siamo tutti d’accordo sul centro comunale di raccolta, ma non credo si possa fare tutto a Cannizzaro – afferma ancora Filippo Drago – se in un’area piena di limoni e arance realizzi un cimitero gigantesco (quello di Acireale conta 2.000 loculi NdR), il centro di raccolta rifiuti pericolosi e non, nonchè il deposito della ferrovia crei una zona di frontiera. Per lo meno, si ritiri la delibera per eliminare la parte relativa al conferimento dei rifiuti pericolosi».
E c’è di più, Filippo Drago sospetta che il centro di raccolta possa ricevere rifiuti pericolosi anche dagli altri comuni «Da quanto mi risulta, non tutti i comuni hanno fatto richiesta di finanziamento per i centri raccolta, va da sé che questi comuni potrebbero portare i loro rifiuti pericolosi ad Aci Castello, nella nuova frazione “spazzatura“ di Cannizzaro».
Si può obiettare all’ex primo cittadino che anche lui aveva in programma di realizzare un centro raccolta ed un cimitero sempre a Cannizzaro «Io mi sono limitato ad una delibera del 2016 per la realizzazione del centro raccolta differenziata no rifiuti pericolosi. Per quanto riguarda il cimitero non avevo adottato iniziative – risponde – Aggiungerei inoltre, che il piano regolatore vigente ai miei tempi, oggi è scaduto. L’attuale amministrazione quindi, senza dover fare varianti, avrebbe potuto dare una destinazione diversa alla frazione».
F.M.S.F.
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