Il 2026 porterà una importante novità nel panorama della tassazione automobilistica italiana. Infatti, da giorno 1 gennaio entrerà in vigore la nuova legge di bilancio che, nella parte dedicata agli incentivi fiscali per il settore automobilistico, da una parte alleggerisce il carico economico gravante sulle delle famiglie a basso reddito e dall’altra dà un impulso notevole verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale.
L’agevolazione legata al reddito
I contribuenti che dichiarano un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro annui potranno accedere all’abolizione completa della tassa di circolazione, ma l’accesso al beneficio non è automatico. Sarà necessario presentare la documentazione reddituale attestante la propria situazione reddituale. Si tratta quindi di esibire la dichiarazione dei redditi oppure il modello C.U. dell’anno precedente per vedere riconosciuto il proprio diritto all’esonero.
Questa misura introduce nella sfera della tassazione automobilistica il criterio di progressività riconoscendo così che il possesso di un veicolo non deve trasformarsi in un ulteriore peso per chi già fatica ad arrivare a fine mese
L’agevolazione per la mobilità sostenibile
Per i proprietari di veicoli elettrici o ibridi è stata prevista l’esenzione totale dal bollo per un periodo di cinque anni consecutivi a partire dalla data di immatricolazione del mezzo. In tal modo si cerca sicuramente di rendere più interessante a scelta di automobili a minore impatto ambientale riducendo il costo complessivo di possesso di un veicolo. Questo incentivo costituisce un segnale politico chiaro e concreto che si aggiunge agli eventuali contributi all’acquisto. Per poter usufruire di questa agevolazione è fondamentale che il veicolo risulti formalmente registrato come elettrico o ibrido nelle banche dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le altre agevolazioni
Il quadro normativo, oltre all’esenzione legata al reddito e alla tipologia di veicolo, conferma e amplia alcune esenzioni già esistenti: possono, infatti, non pagare il bollo i mezzi intestati ad associazioni senza finalità di lucro che operano nel terzo settore, le automobili utilizzate per l’erogazione di servizi sociali a favore della collettività e i veicoli storici che presentano interesse collezionistico, purché rispettino i requisiti previsti dalla normativa specifica di settore.