Con l’arrivo della stagione fredda anche le nostre difese immunitarie, oltre a quelle degli animali, possono indebolirsi. La prima causa che viene in mente è quella relativa al minor tempo che si trascorre all’aperto, ma anche l’esposizione all’aria secca o ancora la mancata esposizione ai raggi solari. Una cosa che però può venire incontro è una maggiore attenzione alla nostra alimentazione, che spesso non viene prestata in maniera adeguata.
Durante la stagione invernale ci sono infatti diversi cibi che aiutano a tenere alte le difese immunitarie e non solo per proteggerci da malori come il raffreddore o la febbre.
Come agisce l’alimentazione?
La biologa nutrizionista Manila Cacopardo sottolinea come la permanenza in luoghi chiusi e sovraffollati giochi un ruolo importante e mostra i modi attraverso i quali la nostra alimentazione può agire per soffrire il meno possibile l’abbassamento delle temperature.
«Il problema principale – spiega la Cacopardo – è il fatto che si sta per un lasso di tempo più alto rispetto all’estate in luoghi chiusi e anche sovraffollati. A scuola i bambini sono più esposti ai batteri e la stessa cosa negli uffici, dove le persone sono a stretto contatto tra loro. Inoltre il sistema immunitario è sottoposto a stress per via degli sbalzi termici. Per capire come l’alimentazione può agire dobbiamo fare prima di tutto riferimento all’immunonutrizione, che è una branca della medicina che mette in correlazione la salute con l’alimentazione. Ci sono molte sostanze utili per migliorare le difese immunitarie. Parliamo sia di macro che di micro nutrienti, quindi dalla vitamina D allo zinco, al selenio, alle proteine, agli omega 3».
I macronutrienti
Per quanto riguardano i primi «dobbiamo sottolineare che dal punto di vista proteico si devono scegliere le proteine in modo opportuno, perché spesso ci sono problemi di malnutrizione, in senso di carenze legate al sottopeso. Nei paesi sottosviluppati ci sono problemi legati alla malnutrizione, assenti invece in quelli del mondo occidentale, ma spesso scegliamo male. In Italia si scelgono spesso alimenti di produzione industriale, di origine animale, come salumi cancerogeni, carni rosse e formaggi grassi. Questo porta a peggiorare il nostro sistema immunitario causando infiammazioni».
Per i carboidrati si fanno spesso degli errori, in quanto «spesso scegliamo carboidrati semplici. Questo comporta anche infiammazione, per via dell’eccesso di zuccheri, mentre i carboidrati complessi ci danno energia che possiamo spendere in un lasso di tempo più lungo, come orzo o farro, anziché zuccheri semplici, come fette biscottate o snack. I grassi hanno un ruolo importanti e bisogna scegliere in modo saggio tra grassi saturi e grassi insaturi, ma anche considerare il rapporto omega 3-omega 6 nel mondo occidentale è sbilanciato, il che porta a infiammazioni e a non potenziare il sistema immunitario».
I micronutrienti
Per i micro nutrienti bisogna pensare anche al fatto che «gli si dà più importanza quando si parla di sistema immunitario. Molte sono le vitamine che possono aiutarci a sostenere il sistema immunitario e le più importanti sono la C e la D. In Italia c’è una maggiore carenza di vitamina D, rispetto al Nord Europa, malgrado lì il sole sia meno presente rispetto all’Italia. In Nord Europa si fortificano gli alimenti con la vitamina D e qui in Italia la possiamo assumere esponendoci al sole almeno 20 minuti al giorno, consumando alimenti che contengono vitamina D, come l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi o gamberi e ostriche, il tuorlo dell’uovo e i funghi».
La vitamina C è nota «per il suo effetto antiossidante, ma strutturalmente è simile al glucosio e dobbiamo osservare che le cellule non riescono ad assorbire né il glucosio né la vitamina C. Tra gli alimenti che contengono vitamina C abbiamo l’arancia, il mandarino, i frutti di piccole dimensione, come fragole e mirtilli, i peperoni e i kiwi».
I falsi miti sugli alimenti «invernali»
Infine ci sono anche alcuni piatti che solitamente vengono definiti come invernali perché si crede che l’alimentazione a base di questi piatti riscaldi. Ma non è proprio così.
«In un primo momento sentiamo meno freddo, ma l’organismo per digerire piatti elaborati fa più fatica ed è un effetto placebo. A volte si tende anche a bere alcolici credendo che facciano sentire più caldo, anche perché l’alcol ci disidrata. Tra i micro nutrienti un ruolo importante lo hanno anche magnesio, selenio e zinco per migliorare l’azione del sistema immunitario in genere».







