La performance sportiva è un elemento che tutti gli atleti professionisti, ma anche i dilettanti, tengono in considerazione. Il tutto in particolar modo allo scopo di evitare dolori durante le prestazioni, ma anche a mantenere questi ultime a un buon livello anche in età avanzata.
Qual è l’obiettivo dell’osteopatia in questo caso?
Anche in questo caso l’osteopatia gioca un ruolo fondamentale e il dottor osteopata Alessandro Melia spiega come per rendere il movimento globale quanto più buono possibile si ricorra a tecniche manuali, ma non solo.
«L’osteopatia – spiega Melia – non si limita a trattare i sintomi e i dolori, ma lavora sul movimento globale, in questo caso dell’atleta. L’obiettivo è ripristinare un’ottima mobilità di tutte le strutture che comprendono muscoli, articolazioni, fasce, sistema viscerale e quello neuro fibroso. Ci sono tecniche manuali come il trust o tecniche neo fasciali che vanno ad agire sui sistemi del corpo. Quando parliamo di performance sportive ci concentriamo su tre pilastri, che sono allenamento, alimentazione e recupero, ai quali si aggiunge l’efficienza della biomeccanica dell’atleta, cioè la capacità di muoversi del suo corpo senza restrizioni, compensi e sovraccarichi inutili».
Su quali livelli lavora il trattamento osteopatico?
Il trattamento osteopatico entra in gioco «migliorando non solo il recupero, ma anche la prevenzione degli infortuni e quindi la anche performance. Gli sportivi ne hanno bisogno perché soprattutto negli sport ad alta intensità il corpo viene messo sotto stress meccanico e neurofisiologico costante. Ogni gesto atletico genera nel suo piccolo microtraumi, come rigidità articolari e tensioni che spesso vengono percepite quando c’è un sovraccarico vero e proprio».
In questo modo si generano «riduzioni dell’ampiezza del movimento, compensi muscolari, diminuzioni della coordinazione neuro muscolare, alterazioni del recupero e quindi un aumento degli infortuni. Queste prestazioni predispongono a tendiniti, sovraccarichi lombari, dolori cervicali o comuni stiramenti, perché il corpo non riesce ad adattarsi. L’osteopatia quindi agisce sul sistema muscolo scheletrico riducendo le tensioni e le rigidità, migliorando la simmetria del corpo e dei movimenti e favorendo una distribuzione più equilibrata delle forze nel corpo. Nel sistema neuro vegetativo, perché le tecniche osteopatiche possono modulare la risposta del sistema nervoso riducendo quello che è lo stato di vera attivazione del sistema quando c’è stress e facilitando il recupero rigenerativo per i tessuti. Il terzo grande sistema è quello cardiocircolatorio e linfatico, in quanto un tessuto più mobile e nutrito migliora la perfusione, l’ossigenazione e il drenaggio delle sostanze infiammatorie accumulate dopo lo sforzo».
I benefici dello sportivo
In questi modi lo sportivo può avere diversi benefici, come «il recupero più veloce dopo gli allenamenti, la riduzione della fatica muscolare, miglioramenti delle escussioni articolari, una maggiore efficienza neuro muscolare, riduzione di infortuni o di recidive di infortuni passati, un’ottimizzazione della biomeccanica corporea e maggiore longevità sportiva, se ci sono trattamenti fatti con costanza».
La prevenzione di alcuni disturbi
Da non trascurare la prevenzione di determinati disturbi, perché l’infortunio non avviene tutto in un colpo, ma «spesso è la conseguenza di microtraumi e micro disfunzioni accumulate, che modificano gli schemi di movimento e alterano il funzionamento delle strutture. L’osteopata individua questa disfunzioni, che possono essere rigidità toraciche che influenzano il movimento della spalla nel padel o nel tennis, disfunzioni pelviche che cambiano la meccanica della corsa o del diaframma, che alterano al postura o il gesto atletico. L’obiettivo è riportare il corpo in una condizione di equilibrio funzionale, quindi per lavorare e funzionare in maniera equilibrata, riducendo drasticamente la possibilità di traumi, irritazioni tendinee e sovraccarichi. In un mondo in cui gli sportivi sono sempre più competitivi gli atleti si affidano sempre più a figure complementari come l’osteopata e l’approccio più funzionale è quello integrato tra prevenzione, miglioramento della performance e sempre miglioramento del recupero».







