Con l’abbassamento delle temperature per i nostri animali domestici ci si pongono degli interrogativi riguardanti tutto quello che dobbiamo fare affinché quando escono in un cortile, in un balcone o in un terrazzo non sentano il forte sbalzo termico tra la calura all’interno delle mura domestiche e il senso di forte freddo che si prova fuori.
La prima variabile da considerare
Chiunque ha un cane, un gatto, un coniglio o anche un pennuto in casa si domanda quindi cosa deve fare affinché al proprio animale non venga la febbre o anche qualcosa di più forte e quindi di più preoccupante.
Il dottor Mirko Ivaldi, veterinario appassionato per la divulgazione, mostra come in primis bisogna considerare proprio lo sbalzo di temperatura tra il luogo in cui l’animale vive di solito e quello in cui si trova in un determinato momento.
«Il passaggio da un luogo all’altro è molto importante – spiega Ivaldi –, in quanto l’abitudine ai 18 gradi all’interno della casa può portare il cane a soffrire il salto termico in basso quando lo si porta a fare una passeggiata fuori. Per l’animale il pelo fa da barriera naturale, sia per l’eccessivo caldo che per l’eccessivo freddo, ma non è una barriera perfetta. Indicativamente più il pelo è folto più protegge. Se il cane ha poco pelo bisogna procurargli una copertina apposita quando lo si porta fuori. Il passaggio dal caldo al freddo tende a impegnare di più le difese immunitarie dell’animale e lo rende più esposto a potenziali patologie».
Animali più esposti e situazione climatica attuale
Alcuni animali sono comunque più esposti, perché «per un cane anziano che ha qualche patologia cronica dovuta all’età tenuta comunque sotto controllo uno sbalzo improvviso può peggiorare la situazione leggermente in virtù del maggiore impegno che gli viene richiesto per far fronte a questo».
Ma c’è anche da tenere conto dell’attuale situazione climatica, perché «effetti estremi e sbalzi altrettanto forti stanno cominciando a essere più frequenti. Gli animali non sono ancora ben adattati e i mammiferi sopportano molto bene il freddo e molto bene il caldo. Questo vale anche per gli uccelli o per mammiferi esotici che non vanno in letargo. Il problema dello sbalzo termico dalla temperatura ambiente a una temperatura calda è molto peggio, perché il pelo trattiene il calore e non lo scarica. I sistemi di raffreddamento per l’animale possono essere poco efficienti e il cane e il gatto si raffreddano poco. Il colpo di calore per gli animali da casa è più grave rispetto all’uomo perché con metabolismo più veloce accelera anche in funzione della temperatura. Se c’è qualcosa che non funziona i danni sono molto più veloci. In città quando ci sono temperature molto calde ho visto delle persone con i propri cani sull’asfalto o sul cemento in piena mattinata con temperature altissime. Noi umani non le sentiamo, mentre invece un cane o un gatto si ustionano».
Quali accorgimenti adottare?
Gli accorgimenti da adottare per gli sbalzi di temperatura consistono «prima di tutto nel valutare la differenza tra il luogo dove l’animale è abituato a stare e l’esterno. Il gatto che ha il giardino suo si acclimata da solo, ma un gatto che sta tutto il giorno in appartamento e che esce anche solo per una visita dal veterinario ci vuole un trasportino adeguatamente chiuso. Poi se la differenza è di pochi gradi non si parla di sbalzo, mentre invece se la differenza è di 15 gradi tutto diventa più impegnativo. Basta una mattinata particolarmente fredda e un animale non abituato deve essere messo in condizioni di confort, ovvero in un range di massimo 10 gradi come temperatura di sbalzo, per riuscire a sopportare il tutto».








