My Tennis Maestro è uno dei film più attesi dell’autunno. Presentato a Venezia, racconta la storia di un ex campione di tennis che cerca di ritrovare se stesso diventando allenatore di un giovane talento italiano.
Quello che inizia come un rapporto di fiducia si trasforma presto in una sfida personale fatta di rivalità, orgoglio e rimpianti.
Il regista Andrea Di Stefano usa lo sport come punto di partenza per parlare di temi universali: l’ambizione, la paura di fallire e il bisogno di sentirsi ancora utili. Non è solo un film sul tennis, ma un racconto sul prezzo che si paga per inseguire la perfezione.
Jake Gyllenhaal al massimo della tensione
Gyllenhaal interpreta un uomo tormentato, un ex campione che non riesce ad accettare di essere stato superato.
Con il suo sguardo intenso e i silenzi carichi di rabbia, costruisce un personaggio fragile, ma potente.
Accanto a lui, Lily James dà vita a una figura lucida e determinata, mentre Luca Marinelli sorprende nel ruolo del giovane allievo, pieno di talento ma anche di paura.
Un film sul limite
Le scene sul campo da tennis sono girate con grande realismo: il suono delle racchette, il respiro dei giocatori, la fatica fisica diventano parte della storia. Ma la vera battaglia è interiore. My Tennis Maestro mostra come la ricerca del successo possa diventare una trappola, e come spesso le sfide più dure siano quelle che combattiamo dentro di noi.
Accoglienza a Venezia
Alla Mostra del Cinema, il film ha ricevuto applausi e qualche critica, ma quasi tutti hanno riconosciuto la forza delle interpretazioni e la regia elegante di Di Stefano. Molti hanno parlato di “un Whiplash con la racchetta”, per il modo in cui racconta il rapporto tra maestro e allievo come un duello psicologico.