Nel 1961, con la creazione del super gruppo “i Fantastici Quattro” (dei quali nei giorni scorsi è stata trasmessa l’ultima versione cinematografica nelle sale di tutto il mondo), nasce il “Marvel Universe”. Un qualcosa che possiamo definire un vero e proprio universo a fumetti caratterizzato da precise regole temporali (continuity) in cui, oltre alla gente comune, convivono numerosi personaggi dotati di super-poteri. Il personaggio Marvel più letto in tutto il mondo è certamente “Spider-man”, meglio conosciuto nel nostro paese come “L’Uomo Ragno”, supereroe creato nel 1962 in USA dallo scrittore Stan Lee e realizzata graficamente dal disegnatore Steve Ditko.
La storia di Peter Parker
Peter Parker è un liceale introverso e secchione che, dopo la morte dei suoi genitori avvenuta quando lui aveva pochi anni, vive con i suoi zii May e Ben Parker, che lo coccolano e amano come fosse loro figlio.
Un bel giorno Peter, assistendo a una conferenza scientifica sugli effetti della radioattività, viene punto da un ragno rimasto esposto dai raggi radioattivi. Questo lo porta a ritrovarsi dotato dei poteri proporzionali di un ragno: forza, agilità, capacità di aderire ai muri e un sesto senso che lo avverte dei pericoli imminenti. Dopo aver ideato uno sgargiante costume per proteggere la sua identità e due congegni da polso che spruzzano un fluido in grado di diventare una super-resistente ragnatela, Peter cerca di entrare nello show-business con l’intento scopo di guadagnare soldi.
La scoperta di grandi responsabilità e la scelta di aiutare la zia
Ritenendosi ormai una celebrità, l’Uomo Ragno inizia a montarsi la testa e anche la possibilità di fermare un ladruncolo gli appare un compito alla portata. Ma questo arresto mancato sarà ciò che condizionerà la sua intera esistenza. Il ladruncolo infatti finisce per uccidere in un tentativo di furto suo zio Ben. Inoltre anche se lui riesce poi a fermarlo nei panni di Uomo Ragno, il senso di colpa derivante da quell’errore segnerà per sempre il suo futuro. In quel momento di sconforto lui comprende che “da un grande potere derivano grandi responsabilità” e decide di dedicare tutta la sua vita a fermare i criminali sfruttando i poteri dello stupefacente Uomo Ragno.
In seguito, non riuscendo a incassare i soldi guadagnati negli spettacoli nei panni del suo alter ego, Peter comincia lo stesso ad aiutare economicamente sua zia. E lo fa vendendo fotografie di sé stesso nei panni di Spider-man a J. J. Jameson, un editore di un quotidiano particolarmente interessato a screditare pubblicamente le figure dei vigilanti mascherati a beneficio degli eroi veri, come suo figlio astronauta.
Il lieto fine per Peter e i compiti ardui per l’Uomo Ragno
Il tempo passa e per Peter Parker arrivano i primi amori e l’inizio dell’università, mentre l’Uomo Ragno si trova a dover affrontare criminali sempre più scaltri e pericolosi spesso anche loro dotati di poteri straordinari come i suoi. Passano diversi anni e Peter, dopo aver vissuto centinaia di avventure anche sentimentali e aver ottenuto una laurea in chimica, si sposa con Mary Jane, sua amica del cuore da anni e, da tempo, una delle poche persone a conoscenza della sua doppia identità.
L’Uomo Ragno ha una vita editoriale di oltre sessantatre anni, ma il personaggio continua a mantenere il suo fascino così come faceva agli esordi. Oggi vediamo uno Spider-man che da sempre convive con regole di moralità e rispetto per la vita, necessarie a non divenire lui stesso un criminale, costretto a battersi contro nemici sempre più spietati e superpotenti, ma anche contro le grandi piaghe sociali del nostro tempo come la droga e il razzismo.
L’Uomo Ragno non è morto, come vorrebbe lasciar intendere Max Pezzali nella sua famosissima canzone “Hanno ucciso L’Uomo Ragno”. L’Uomo Ragno oggi è vivo più che mai, perennemente presente in edicole e fumetterie di tutto il mondo.
Tindaro Guadagnini