Definire oggi cosa sia il fumetto potrebbe rivelarsi molto più complesso di quanto sembra.
Se la stessa domanda fosse stata posta a un adolescente degli anni ’50/’60, probabilmente la sua risposta sarebbe stata molto semplicistica: «i fumetti sono i giornaletti a strisce che si comprano in edicola, che narrano le avventure di Tex, Jim Toro, Sciuscià e tanti altri personaggi». Tale risposta poteva essere giustificata da ciò che offriva il mercato a quei tempi e dalle ristrettezze culturali che in quell’epoca circoscrivevano il genere narrativo in questione.
Considerando la grande evoluzione, tecnica, artistica ed editoriale che tale media ha avuto nel corso degli scorsi decenni, il fumetto oggi non lo si può più definire unicamente un genere artistico (o letterario). Si tratta di un insieme di generi accomunati da delle caratteristiche basilari, ossia il disegno e la narrazione, ma allo stesso tempo molto diversi e distanti tra loro. Infatti, se come già detto, una volta le edicole erano affollate da albi che vedevano come protagonisti personaggi legati al “fumetto popolare italiano”, adesso la varietà è talmente vasta da mettere in difficoltà anche gli addetti ai lavori qualora volessero fare una classificazione completa.
Il lettore di vecchia generazione e quello più giovane
Il lettore di vecchia generazione è ancora legato alle avventure fantasy ed esilaranti ambientate nella foresta di Darkwood con Zagor e Cico, oppure ai furti incredibilmente pianificati da Diabolik ed Eva Kant. Il giovane adulto neo-maggiorenne potrebbe essere più attratto dal manga di genere Yaoi, ossia un fumetto di provenienza giapponese che narra di relazioni romantiche e sessuali tra uomini.
Con tutta probabilità il lettore del primo genere non è nemmeno a conoscenza dell’esistenza di fumetti del secondo genere e viceversa. Questo sarebbe soltanto uno delle migliaia di esempi che si potrebbero fare per sottolineare la vastità di tipologie che contraddistinguono il fumetto odierno. Questo ha fatto sì che il media di cui stiamo parlando acquisisse prepotentemente un ruolo importante all’interno della cultura popolare, andando ad influenzare altri media, come il cinema, la musica, il teatro. Oltre ad essere una semplice forma di svago (spesso perseguitata), ha acquisito una sua postazione ufficiale nella classificazione delle arti. Il fumetto viene considerato infatti la “nona arte”.
L’origine dell’espressione nona arte
Tale espressione venne coniata in Francia negli anni ’60 quando critici e studiosi iniziarono a classificare le varie forme d’arte in ordine numerico: architettura, scultura, pittura, musica, poesia, danza, cinema e televisione. Il critico francese Claude Beylie, nel 1964, propose di considerare il fumetto come nona arte, volendogli riconoscere dignità artistica accanto alle forme più classiche di espressione. Per questo motivo è molto importante che il fumetto venga letto, al pari della letteratura tradizionale.
E’ importante che acquisisca un ruolo importante all’interno delle abitudini del lettore medio, affiancando un buon romanzo o un buon libro di saggistica. Inoltre è altrettanto importante che il fumetto venga conosciuto e studiato, che si facciano approfondimenti su di esso in quanto è una rilevante branca culturale nell’ambito della società odierna. A tal proposito vogliamo citare Umberto Eco che nel saggio “Apocalittici e integrati” (1964). Eco definisce il fumetto come oggetto culturale degno di studio, inserendolo all’interno delle dinamiche di persuasione di massa e della comunicazione popolare, criticando chi lo definisce solo un prodotto industriale da consumo.
Alla luce di quanto considerato fin qui, chi vi scrive è particolarmente onorato di essere stato scelto quale curatore della rubrica “Tra le nuvole: visioni, autori e cultura del fumetto”. Uno spazio che settimana dopo settimana andrà ad approfondire il mondo (o meglio i mondi) del fumetto, tra le sue più svariate sfaccettature. Esploreremo luoghi, come fiere e mostre a tema, conosceremo autori ed editori, approfondiremo personaggi, daremo un’occhiata a novità editoriali. Insomma inizieremo un viaggio che ci permetterà di assaporare il fumetto come espansione culturale.
Concludiamo con una bellissima citazione di Marshall McLuhan: «Il fumetto è un’invenzione di grande importanza, perché rende visibile un linguaggio che si legge non solo con gli occhi, ma con l’intero corpo sociale».