Non è possibile stabilire con esattezza quanto duri la vita sessuale di una donna. Dall’inizio della sua attività fino oltre la menopausa. Centinaia di migliaia di migliaia di orgasmi possibili.
Eppure mentre l’universo maschile è fatto di rapporti sessuali, masturbazioni con conseguente eiaculazione, il mondo femminile è estremamente più articolato.
E la domanda di rito è: “Sei venuta?”
Ma quante volte un uomo riesce davvero a farci venire e quante invece ci sentiamo in dovere di fingere?
Il motivo principale è uno: gli uomini non sanno come farci godere.
Abbiamo approfondito l’argomento con la Dottoressa Silvia Cutello Specialista in Ginecologia e Ostetricia.
«La vita sessuale di una donna non ha un limite d’età. A partire dall’adolescenza, compreso tutto il periodo dell’età senile, la sessualità gioca un ruolo importante nella vita di ogni donna, e in ogni fase della vita si può sperimentare un diverso approccio alla stessa, dovuto a diversi fattori concatenati tra loro: fattori emotivi, fisici e psicologici, infatti, possono influenzare il modo i cui una donna vede e vive il sesso. L’Orgasmo è un’esperienza soggettiva che si accompagna ad un variabile stato di piacere e ad una perdita graduale della coscienza di sé. Dal punto di vista fisiologico, è un riflesso sensoriale motorio, associato a modificazioni neuroendocrine, somatiche e neurovegetative. In altri termini, coinvolge una complessa struttura di connessione neurosensoriale e cerebrale. Aumentano i livelli di ormoni come l’ossitocina, prolattina e norepinefrina. A livello cardiovascolare si riscontra un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. A livello cerebrale sono coinvolte strutture come l’ipotalamo, l’ippocampo, il cervelletto ed il tronco encefalico. Consta di diverse fasi: una FASE DI ECCITAMENTO legata ad un’idea, alla fantasia, alla memoria, odori o immagini che fungono da fattori scatenanti; una FASE DI PLATEAU determinata da un aumento degli estrogeni, aumento del flusso ematico vaginale, dilatazione vaginale e lubrificazione; una FASE DI RISPOSTA che corrisponde all’orgasmo vero proprio per come lo intendiamo, che è determinato dalla completa liberazione della tensione sessuale, contrazioni muscolari dell’ano e dei muscoli pelvici, contrazioni uterine e vaginali ritmiche; ed infine la FASE DI RISOLUZIONE caratterizzata da una diminuzione del flusso ematico clitorideo e degli organi genitali, rilasciamento del tono muscolare, euforia e senso di soddisfazione».
Orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo. Come gode davvero una donna?
«Dai primi del ‘900 si usa distinguere l’orgasmo in clitorideo e vaginale, definendo l’orgasmo clitorideo indotto dalla stimolazione del clitoride, mentre quello vaginale legato al piacere raggiunto dalla penetrazione vaginale. Tuttavia, nel 2009 P. Foldes e O. Buisson hanno pubblicato uno studio in cui sostenevano che l’orgasmo è sempre generato dal clitoride. Lo studio sonografico dinamico sul complesso clitorideo dimostra infatti che la stimolazione del clitoride può essere apicale a livello del glande (ebbene sì anche noi femminucce abbiamo un glande!) e interna, attraverso la parete vaginale anteriore e inferiore. Pertanto l’unico, vero orgasmo è clitorideo ed è provocato dalla pressione esercitata sul clitoride nei suoi diversi punti durante la penetrazione.
Ovviamente, non possiamo fermarci qui. La dimensione della donna è complessa e variopinta, e così è anche tutto ciò che ruota intorno al piacere sessuale. Apriamo così una parentesi su quel tipo di orgasmo non legato alla penetrazione vaginale».
Una donna può quindi raggiungere il piacere in modi diversi?
«Parliamo ad esempio dell’orgasmo anale legato alla stimolazione all’interno e intorno all’ano che può stimolare un orgasmo più duraturo del “solito”. Il “Nipplegasm” ossia un piacere intenso che deriva dalla stimolazione del capezzolo o dell’orgasmo “ Miscelato” legato alla stimolazione di più punti orgasmici ( o zone erogene ) diversi, attivando contemporaneamente diverse zone del cervello. Esiste anche un orgasmo Energetico, non di tipo sessuale ma che sta tutto nella mente o il sogno “bagnato” che è una tipologia di orgasmo energetico dove non c’è contatto, ma si possono raggiungere picchi di piacere simili o superiori a quelli provocati dalla stimolazione diretta».
“Venire” e “squirtare“, in cosa consiste la differenza?
«Durante i rapporti, vengono rilasciate sostanze diverse prodotte dalla vagina. Infatti, il termine squirt indica un liquido inodore e incolore che la donna rilascia durante l’attività sessuale (si possono rilasciare 10 ml o più di liquido) e viene descritto come una fuoriuscita “zampillante“. In alcuni casi coincide con l’orgasmo, in altri, è possibile raggiungerlo anche solo con un livello di eccitazione molto elevato. Di che si tratta? La componente principale del liquido rilasciato durante lo squirt è acqua, piccola percentuale di urina ed un liquido prodotto dalle ghiandole di Skene (ghiandoline i cui dotti sono posizionati ai lati dell’uretra) in grado di rilasciare sostanze antimicrobiche utili a prevenire le infezioni del tratto urinario. Come accennavo in precedenza l’orgasmo è una esperienza altamente soggettiva, così come lo squirting. Ognuno di noi reagisce in modo diverso alle varie stimolazioni sessuali. Se una donna non ha mai squirtato, non c’è da preoccuparsi, è normale poiché non è una componente comune della sfera sessuale. Non è un segno inequivocabile di un orgasmo o di un rapporto particolarmente intensi, non è indice di rapporti sessuali peggiori o meno piacevoli. É semplicemente una delle manifestazioni legate alla fase di eccitamento e di plateau che possono o meno verificarsi durante un rapporto sessuale».
Martina Strano