Il 17 agosto, le fiamme sono divampate nell’isola siciliana di Pantelleria. Hanno bruciato vigneti e aree di macchia mediterranea per circa 30 ettari. Tanta paura e preoccupazione per decine di turisti e vip presenti sull’isola. L’incendio è stato alimentato dal vento di scirocco che ancora soffia sull’isola.
Secondo il sindaco di Pantelleria c’è “il forte dubbio” che il rogo “abbia origine dolosa” in quanto sarebbe partito da due punti distanti tra loro centinaia di metri. Proprio per questo motivo, la procura di Marsala ha aperto un’inchiesta.
La Sicilia è una delle regioni italiane più colpita dagli effetti del cambiamento climatico: al 70% al rischio desertificazione, poiché dotata di scarsa copertura boschiva che si attesta sull’11% del territorio complessivo. Nel 2021 vanta, inoltre, il triste primato di regione con la maggiore superficie coperta dal fuoco: 78.000 ettari (soprattutto terreni coltivati e pascolati), quasi lo stesso valore riscontrato nell’intero resto d’Italia.
Oltre il 77% degli incendi sono di natura dolosa
Nel recente report WWF “Spegnere oggi gli incendi di domani , dalla gestione dell’emergenza a gestione e prevenzione del rischio”, le cause degli incendi sono molteplici e quest’anno ondate di calore anticipate e una straordinaria siccità invernale hanno reso la vegetazione più secca e quindi maggiormente infiammabile, creando una condizione perfetta per la combustione di notevoli superfici di terreni, un tempo coltivati e ora ricoperti da vegetazione spontanea.
Nel “Piano Regionale antincendio boschivo 2020” redatto dal Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, una approfondita indagine condotta nel periodo 2010-2020 evidenzia che oltre il 77% degli incendi sono dolosi. La puntualità e la metodicità con cui gli incendi dolosi vengono appiccati, la “professionalità” con cui vengono scelti i tempi e i luoghi in perfetta sintonia con le condizioni meteo favorevoli al fuoco, gli orari in cui scoppiano gli incendi ci fanno pensare ad una strategia precisa legata ad interessi economici.
Gli incendi di maggiore consistenza degli ultimi anni, infatti, sono stati perpetrati nelle ore serali, in giornate con vento di scirocco con raffiche superiori a 30 nodi e con temperature superiori a 32°. La finalità sistematica di questa azione è stata chiara: nelle ore serali è inibita l’azione dei Canadair e per il forte vento le fiamme superano facilmente le fasce parafuoco – risultato delle campagne antincendio – divenendo inarrestabili.
Insieme alle tante cause naturali degli incendi, si deduce che ci sia anche una mano che appicca il fuoco, ma potrà essere trovata solo con una decisa e profonda attività investigativa che riesca a quantizzare le dimensioni del fenomeno. Ed evitare che si ripeta un’altro disastro come quello che ha stravolto Pantelleria.
E.G.