Sdoganiamo un altro taboo: l’uomo e la stimolazione anale. perché non riescono ad ammettere che provano più piacere delle donne?
Da sempre e in ogni luogo, il piacere dettato dalla stimolazione anale per l’uomo è un grande taboo. Un piacere censurato. Quasi un segno di poca virilità o una diretta connessione all’omosessualità.
C’è di vero però che a provare piacere maggiore per quel che concerne il lato b sono di sicuro gli uomini. Perché?
A quanto pare la ragione principale sta nella struttura anatomica. La zona perineale, tra i testicoli e l’ano in prossimità della prostata, è quella maggiormente sensibile.
Tutti, forse, lo fanno ma nessuno lo ammette!
Chi più, chi meno, gli uomini a letto provano piacere dalla stimolazione anale. Ma perché si parla ancora di taboo? O meglio perché ancora non si riesce ad accettare questa grande verità?
Abbiamo parlato con il nostro sessuologo il Dottor Platania.
Perché il tema del piacere anale per gli uomini viene trattato quasi con repulsione?
«La stimolazione anale viene spesso vista nella popolazione eterosessuale come un taboo. Seppur gli uomini tendano a fantasticare riguardo la possibilità di penetrare la propria partner, il viceversa evoca spesso disagio e disgusto, nella maggior parte dei casi non per ragioni igieniche. Il motivo principale sembra essere un prodotto della dominante cultura misogina, in cui l’essere penetrati sia un segno di debolezza ed è interessante notare come alcuni studi abbiano dimostrato che questo stereotipo sia interiorizzato anche nella popolazione omosessuale. Altro motivo può essere la paura immotivata che il provare piacere tramite questa via sia un segno di omosessualità latente, un falso mito sconfessato ormai da tempo».
E’ sempre possibile per l’uomo provare piacere?
«Partiamo dalle basi. La stimolazione anale può stimolare il piacere tramite due vie principali. Tramite la stimolazione esterna, in quanto l’ano è ricco di terminazioni nervose, o tramite la penetrazione e la stimolazione della prostata (anche denominata punto P per fare da contrapposto al punto G femminile). Ogni persona avrà soglie di sensitività diversa e non è detto che un tipo di stimolazione piacevole per qualcuno lo sia per altri, quindi è importante il ruolo dell’esplorazione graduale. Evitando di prendere il porno come riferimento, va ricordato che il canale anale, al contrario di quello vaginale, non si lubrifica da solo e necessità di abbondanti quantità di lubrificante e di uno stretching graduale per evitare di provare dolore. Infine ci sono diverse patologie che potrebbero condizionare la possibilità di provare piacere tramite la stimolazione anale: emorroidi, patologie del tratto gastrointestinale, precedenti chirurgici ecc…».
Basta dunque con questi falsi miti e con questi pregiudizi. Se non sperimentate a letto, dove volete farlo?