Il cuore grande dell’Istituto Federico II di Svevia di Mascalucia (CT), che regala un corso Braille alle insegnanti, per dare sostegno ad una bambina che aveva appena perduto la vista.
Una splendida iniziativa che ha coinvolto ben venticinque insegnanti
«Ringrazio tutto il corpo docente – ha detto il presidente del Consiglio regionale dell’Uici, Gaetano Renzo Minincleri- a cominciare dalla dirigente scolastica Giusy Consoli, così aperta all’inclusione, e alla referente del sostegno della scuola primaria Annarita Bonaccorso. Ringrazio anche il tiflologo Nando Sutera e Angela Dispinzieri, la docente non vedente che ha tenuto agli insegnanti un corso pomeridiano da quaranta ore dell’Irifor, l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione dell’Unione ciechi».
«Quando la bambina – racconta la maestra Bonaccorso – ha cominciato a perdere la vista anche dall’unico occhio funzionante, era in prima elementare e aveva acquisito le competenze di base. La famiglia è stata sempre molto presente e noi insegnanti ci ponemmo il problema, per poterla aiutare meglio, di ottenere le competenze necessarie e di poterle offrire gli ausili tecnologici indispensabili alla didattica. Ci vennero in aiuto l’Uici di Catania e l’Irifor, consentendoci di ottenere gli strumenti in comodato d’uso e fornendoci assistenza per tutte le questioni burocratiche. E oggi siamo nelle condizioni di garantire alla nostra allieva, che adesso frequenta la terza elementare ed è autonoma e al passo con i compagnetti, tutto ciò di cui ha bisogno».
Nel mese di maggio si svolgerà, per i piccoli allievi, un’iniziativa di informazione sulla scrittura Braille per permettere anche agli altri bimbi di conoscere questa realtà.
La bambina ha l’insegnante di sostegno, ma si muove anche con il supporto dei compagnetti, che imparano come aiutarla, dandole il braccio e camminando un passo avanti a lei.
Adesso la scuola sta progettando nuovi corsi Braille per approfondire la lettura, la matematica e l’uso di strumenti informatici.
«Dopo questa esperienza entusiasmante – sottolinea Angela Dispinzieri – suggerirei a ogni istituto scolastico di organizzare questo tipo di corso, così importante per diffondere la cultura dell’inclusione».