Mentre al banco del bar il banconista ha funzioni di psicologo nell’ascoltare i problemi delle persone, un cassiere riesce a inquadrare le persone che ha difronte dall’ordine dei prodotti riposti nel carrello e sul nastro a scorrimento, gli usi e i consumi familiari e la capacità di risparmio e non solo..
Per comprendere quanto detto lasciatevi trasportare dall’immaginazione. Prendiamo in esempio un classico pomeriggio lavorativo di una cassiera qualunque che si ritrova dinanzi alla seguente scena:
Un cliente X (giovane, di mezza età o anziano) ha tra le mani un panino da pagare e dinanzi alla cassa un due / tre persone sono in coda. Tra queste un’anziano che ha già messo la sua poca roba sul rullo. Ha lo sguardo stanco ma è li, silenzioso, in coda al supermercato. Il cliente X incurante della fila e dell’anziano sorpassa tutti e poggia il panino sul rullo. Certo, deve pagare soltanto un panino. Se dovesse far la fila perderebbe molto più tempo di quanto ne impiegherebbe per pagare. Così, con aria soddisfatta mostra una certa premura. Incrociando lo sguardo della cassiera cerca quella giusta complicità che serve per pagare all’istante e andare via…quasi a voler dire “sbriga me, è il mio turno!”
A quel punto la cassiera infastidita esclama: “Scusi, io potrei anche farle pagare il panino ma non vede che dietro di lei c’è gente che attende il proprio turno? Potrebbe quantomeno chiedere il permesso”, (Riportare un pò d’ordine è essenziale).
Il cliente X a quel punto cambia espressione. Guarda l’anziano che per tutto il tempo aveva ignorato e chiede: “Permette che io paghi questo panino?” L’anziano lo interrompe e dice: “Prego, prego!”.
L’umiltà dell’anziano preso in esempio è palese, la sua bontà d’animo ha fatto si che con un’esclamazione abbia smozzato l’aria e dato poco valore alla mancanza di rispetto che il cliente X aveva mostrato.
Piccoli gesti che descrivono, nel bene o nel male, la società contemporanea dinanzi alla quale una cassiera si interfaccia giorno dopo giorno!