Questa mattina i militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) hanno protestato in occasione dei test di ingresso a medicina a Catania per rimarcare la natura di classe del numero chiuso.
«Il Sistema Sanitario Nazionale negli ultimi due anni ha dimostrato tutte le sue debolezze strutturali, frutto dello smantellamento sistematico e della privatizzazione a cui è stato sottoposto – dichiara Francesca D’Addeo, militante del FGC- . Dal 2010 a oggi, più di 170 presidi ospedalieri (15%) e 800 poliambulatori sono stati chiusi in tutto il paese. Contemporaneamente, c’è stata un’impennata del numero degli istituti di cura privati, che costituiscono ora più del 48% delle strutture sanitarie totali. Nonostante le numerose dichiarazioni di esponenti politici in campagna elettorale, non c’è promessa che tenga: tutti i principali partiti, di ogni colore, sono complici del collasso del SSN».
«Non sono bastati neanche due anni di pandemia e oltre 170.000 decessi – continua – per indurre un cambiamento di rotta. Con la retorica della meritocrazia, fittizia nei fatti, si sostiene un numero chiuso nei corsi di medicina e professioni sanitarie che, fin dalla sua istituzione, è stato uno degli strumenti con cui si è proceduto allo smantellamento della sanità pubblica. Così, anche quest’anno, più di 65.000 studenti parteciperanno ai concorsi per le facoltà di Medicina e Chirurgia, con la speranza di essere in quello scarso 20% che riuscirà a entrare».
«Quella contro il numero chiuso è la lotta degli studenti per costruire un sistema sanitario migliore, in grado di farsi carico della salute di ciascuno e rispondere alle situazioni di emergenza – conclude Francesca D’Addeo, militante FGC . Abolire il numero chiuso, contro la sanità voluta dai padroni!».