Troppo esosa la tariffa sui tamponi nei laboratori. Il Tar Sicilia stabilisce che non sussiste più l’obbligo per i laboratori privati di applicare per i tamponi rapidi la tariffa di 15 euro. “No al prezzo imposto dalla Regione”. È quanto affermato dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia che avevano presentato un ricorso “ritenendo il prezzo stabilito assolutamente inadeguato e diseconomico“.
“Tariffa di 15 euro è insostenibile”
I due avvocati hanno, infatti, sostenuto “l’assenza di una norma che legittimasse l’adozione di tale provvedimento”. Rilevando che “la tariffa sarebbe stata determinata in assenza di qualsivoglia istruttoria volta, se non ad una concertazione con le associazioni di categoria dei laboratori di analisi, quanto meno ad una audizione o consultazione delle stesse”. Si esprime, in tal senso, anche l’ordine nazionale dei Biologi. “La tariffa di 15 euro- dicono- è insostenibile giacché il test viene venduto, dai fornitori ai laboratori di analisi, a circa 10 euro”. “Un costo- aggiungono- a cui vanno poi aggiunte anche tutte le altre spese sostenute nei laboratori ed indispensabili per la obbligatoria messa in sicurezza e sanificazione dei locali a esclusivo interesse del personale e degli stessi pazienti”
Tar Sicilia annulla i “provvedimenti di determinazione della tariffa dei tamponi rapidi”
Il Tar Sicilia tramite il presidente Calogero Ferlisi annulla “i provvedimenti di determinazione delle tariffa dei tamponi rapidi”. Il giudice amministrativo, inoltre, sostiene che: “il provvedimento di determinazione delle tariffe risulta viziato”. Perché “viziato”? In quanto: “adottato in assenza di una norma attributiva del potere” rilevando l’illegittimità di una “tariffa regionale imposta” da una semplice “direttiva” o circolare dell’Assessorato della Salute”. Evidenzia anche: “come la determinazione della tariffa regionale non è stata preceduta: da un’apposita indagine di mercato volta ad individuare i prezzi applicati dalle ditte produttrici ai laboratori privati”.
G.G.