Facebook, Instagram, Tik Tok, Twitter, Be Re real. In un mondo dove tutto è social, dove non si esce se non si posta, dove si parla di filtri, tendenze, luoghi visti sulle pagine suggerite, dove si viaggia per preparare dopo un reel che possa diventare virale, quanto viene realmente gestito l’odio?
Secondo la Commissione Europea, i social media e le aziende tecnologiche avrebbero rallentato nella gestione dei contenuti di odio online. Twitter addirittura sarebbe la meno sollecita, mentre in miglioramento sono Tik Tok e Youtube considerato ormai quasi un social o comunque un canale attraverso il quale gli influencer diffondono contenuti.
A dichiararlo è il monitoraggio periodico condotto dalla Commissione Europea che riguarda tutti i big della tecnologia che hanno sottoscritto il codice di condotta dell’Unione Europea nato nel 2016 per rispondere alla proliferazione di contenuti di incitamento all’odio razzista e xenofobo online. Questa settima edizione del rapporto arriva nei giorni in cui i riflettori sono accesi ad esempio su caso di Elon Musk che ha licenziato due terzi dei dipendenti, tra cui i 9 membri del cda e oltre 3700 persone, e ha annunciato di voler chiudere la sede di Bruxelles.
Il rapporto della Commissione in generale evidenzia una diminuzione dell’azione delle aziende in merito alla diffusione di contenuti d’odio. Infatti il numero di notifiche esaminate dai big della tecnologia entro 24 ore negli ultimi due monitoraggi è passato dal 90,4% del 2020 al’81% nel 2021 fino ad arrivare al 64,4 nel 2022.
Ad essere sotto la media sono Twitter con il 54,3%, Instagram al 56,9%, Facebook 63,8. A migliorare la propria media è invece Tik Tok è passata dall’82,5 nel 2021 al 91,7 nel 2022. Anche il tasso di rimozione di contenuti è passato dal 71% nel 2020 al 63,6% nel 2022.
I grandi big hanno dunque abbassato la guardia, nonostante sui social girino sempre più adolescenti e minorenni. Gli stessi che, secondo il professore di Psicologia degli Ambienti Digitali all’Università di Roma Tor Vergata li utilizzerebbero per mostrare solo il meglio di se. Delle vere e proprie vetrine, highlights reels, dove pur di far credere di vivere una realtà fantastica si mente. Mostrare quindi solo il meglio di se, senza dare una visione veritiera.