“La tragedia c’è stata, ma non so perché. Se si poteva evitare lo deve dire chi sta ancora controllando carte e perizie”. E’ l’amara riflessione del padre di una delle vittime della strage di Ravanusa, Selene. La donna era incinta quando è accaduto il disastro. Una fuga di gas fece saltare in aria, l’11 dicembre del 2021, parte del quartiere di via Trilussa, causando dieci vittime, compresi Samuele che sarebbe dovuto nascere pochi giorni dopo, la madre e il padre, Giuseppe Carmina.
“La Procura non si tira indietro, anzi. Ma al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedo di dare un’accelerata. Da padre di famiglia, presidente, faccia in modo che si arrivi a capo di tutto. Dopo un anno è inutile che ancora aspettiamo di capire”. Lo ha affermatp Luigi Pagliarello, padre di Selene e nonno di Samuele.
“Samuele l’ho conosciuto all’obitorio – ricorda, straziato dal dolore, Pagliarello – , era un bel bambino e somigliava molto al papà. Con mia figlia ci parlo sempre e prima o poi ci rincontreremo”.
Secondo quanto reso noto dalla Procura di Agrigento, nei giorni seguenti alla tragedia, l’esplosione fu provocata da una “camera di gas innescata da una scintilla casuale”.
Dieci gli avvisi di garanzia per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, a dirigenti e tecnici della società Italgas, che sono stati notificati un anno fa. (ANSA).