Ieri durante il consiglio comunale a Palazzo degli Elefanti, una comunicazione ha agitato un po’ gli animi, preoccupando anche alcuni consiglieri.
Durante le comunicazioni del Presidente il Giuseppe Castiglione ha dato lettura di una nota del Direttore Italia. Viste le elezioni del 25 settembre, dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabile per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.
A partire dal prossimo consiglio comunale quindi, ai consiglieri comunali non sarà più concesso fare le proprie comunicazioni.
Cosa significa?
A toccare con mano la problematica è stato per primo il consigliere Giovanni Petralia. Il consigliere, durante il suo intervento, stava infatti cercando di chiedere come il Comune intendesse affrontare il problema relativo la bonifica dei torrenti naturali che si trovano in città. Torrenti che con l’arrivo delle piogge rischiano di straripare causando i problemi che già si sono verificati l’anno scorso. Il consigliere Petralia però è stato prontamente interrotto dal Presidente Castiglione e dal Segretario Generale. Secondo il Segretario Generale Rosanna Manno infatti non è possibile parlare di una problematica se non in maniera impersonale, senza citare le segnalazioni fatte dai consiglieri in passato.
«Già dal 22 luglio, le comunicazioni non possono essere fatte. Si rischia l’intervento del Garante della Comunicazione. Limitatevi a comunicazioni o segnalazioni che non hanno nulla che possa incidere sull’aspetto politico», queste le parole del Segretario Generale.
Ma non finisce qui.
«Questo riguarda anche l’utilizzo dei vostri social. Domani partirà dalla segreteria generale, un’aggiunta alla nota del Direttore Italia che specificherà anche questo. L’utilizzo dei social non deve essere per propaganda elettorale che deve essere fatta in altre sedi».
E su queste note, il consiglio s’infiamma. Daniele Bottino dichiara persino di cancellare il suo profilo Facebook a queste condizioni.
Un’affermazione, quella del segretario, che è stata forte, ma che dopo pochissimo è stata “corretta” da lei stessa.
«Il divieto è legato al fatto che il divieto di comunicazione ha come ratio quello di evitare propaganda politica. Se ci sono cose indispensabili da dover riferire, i riferimenti devono essere fatti in maniera impersonale e legati esclusivamente all’esercizio delle funzioni. Per quel che riguarda i social, il divieto non è previsto dalla norma perché è del 2000 e l’incremento e l’utilizzo dei social non era quello dei nostri giorni. Circolari dicono che l’utilizzo degli account istituzionali dei social non possono essere utilizzati per questo. Sul vostro siete liberi».
A quel punto, il Presidente Castiglione ricorda inoltre che alle comunicazioni dei consiglieri, gli Assessori presenti in aula non possono nemmeno rispondere.
Sull’ordine dei lavori interviene allora il consigliere Luca Sangiorgio: «Spiegatemi perché gli assessori non possono rispondere. Sono presenti in aula e già una legittimazione. Sono nel pieno esercizio delle loro funzioni. Hanno nei prossimi giorni delibera di Giunta e non possono rispondere alle nostre comunicazioni. Mi sembra inverosimile e non ha senso nemmeno invitarli. Noi abbiamo l’aumento della TARI, l’assessore può spiegare la delibera? Altrimenti non ha senso».
A rispondere ancora il Segretario Generale:
«Per atti indifferibili sono in carica fino alla nomina del commissario. L’aumento della TARI è un atto indifferibile perché legato alla scadenza del 21 agosto».
In sostanza, i consiglieri non possono più fare comunicazioni. Sulle pagine social istituzionali non è possibile per loro esprimere una preferenza o fare propaganda elettorale. Agli Assessori non è possibile rispondere alle comunicazioni dei consiglieri e possono presentare delibere sono se legate a atti indifferibili.
A terminare il dibattito sulla questione, la consigliera Lidia Adorno: «Se in quest’aula è calato il bavaglio ditecelo e non convocate più i consigli comunali. Fateci quest’atto di chiarezza».