Da sabato 4 febbraio, Silvio Orlando sarà il protagonista assoluto al teatro ABC di Catania, nell’ambito della stagione di prosa “Turi Ferro”, con “La vita davanti a sé”, un adattamenteo dal romanzo dello scrittore
francese Romain Gary pubblicato sotto lo pseudonimo di Émile Ajar e vincitore del Premio Goncourt.
Lo spettacolo è diretto dallo stesso Silvio Orlando che ne ha curato anche la riduzione.
Sul palco ci sarà l’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre, con la direzione musicale di Simone Campa.
Sei le repliche previste al Teatro ABC di Catania : sabato 4 febbraio (ore 21), domenica 5 (ore 18), giovedì 9 (ore 21), venerdì 10 (ore 21), sabato 11 (ore 17.30), domenica 12 (ore 18).
Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, “La vita davanti a sé” di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli
“incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani.
Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma.
Un autentico capolavoro per tutti dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro.
Inutile dire che il genio di Romain Gary ha anticipato, senza facili ideologie e sbrigative soluzioni, il tema dei temi contemporaneo: la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi.
Il mondo ci appare improvvisamente piccolo, claustrofobico, in deficit di ossigeno.
I flussi migratori si innestano su una crisi economica che, soprattutto in Europa, sembra diventata strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti.
“Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni, dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: bisogna voler bene”, scrive Orlando nelle note di regia.