Under 50 contagi ogni 100 abitanti: un parametro da mantenere per tre settimane di fila è il biglietto per la zona bianca. Un’oasi, quasi, dove non c’è né il coprifuoco né altre limitazioni ma solo l’obbligo di mantenere il distanziamento interpersonale e di indossare la mascherina.
La zona bianca sancisce, dunque, il ritorno alla normalità: saracinesche alzate, tavoli apparecchiati, turisti in giro per la città. Al momento, in Italia, sono prossime a questo “sogno” Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna e Veneto.
Martedì 1 giugno toccherà al Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (che passa per la seconda volta in zona bianca). Rallentamento delle restrizioni anche per Abruzzo, Veneto e Liguria a partire da lunedì 7 giugno.
E la Sicilia?
Dopo il tanto sudato passaggio in zona gialla, la Sicilia punterebbe già al grande balzo in avanti. Dalla sua parte, infatti, ha l’Rt ospedaliero che andrà a sostituire quello sintomatico negli indicatori per l’assegnazione dei colori.
L’Isola non ha mai sofferto di pressione ospedaliera. Ma è anche vero che malgrado un’importante sprint, la Sicilia è ancora lontana a brillante in quanto a percentuale di vaccinazioni. Bene l’incidenza che è scesa al 71: anche il report della Fondazione Gimbe registra un calo importante dei nuovi positivi che sono attualmente 334 ogni 100 mila abitanti (-36,2%).
Decisive per il passaggio in zona bianca, dunque, le prossime due settimane: a decretare l’obiettivo sarà, orientativamente, il monitoraggio del 4 giugno.
E.G.