La musica racconta e arriva dritta al punto: è un urlo collettivo quello lanciato dai partecipanti della seconda edizione di A nome loro – musiche e voci per vittime di mafia in programma per il prossimo 25 maggio al Parco archeologico di Selinunte. L’evento è prodotto dall’omonima associazione A nome loro con il contributo della Regione siciliana e di SIAE, e la direzione artistica della pianista jazz siciliana Sade Mangiaracina. Si tratterà una lunga maratona musicale che vedrà sul palco alcuni dei più importanti protagonisti della musica italiana, oltre che giornalisti, attivisti e familiari di vittime di mafia.
Un’occasione per ribadire l’esigenza di mantenere vivo il ricordo delle vittime del fenomeno mafioso e saper tener alta la guardia rispetto a quest’ultimo: è la forza vitale della musica quale strumento di espressione emotiva, insieme alla bellezza di un territorio patrimonio archeologico, a voler creare il giusto mix di condivisione e consapevolezza, oltre che valorizzazione artistico-culturale di una terra identificata per troppo tempo con le attività del crimine organizzato.
Il parco archeologico di Selinunte viene scelto – in questo senso – con lo scopo di costruire una relazione forte tra la produzione culturale locale e quella nazionale e internazionale: sul palco si esibiranno, nella parte serale, artisti come La rappresentante di lista, Malika Ayane, Donatella Rettore, Arisa, Daniele Silvestri, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz e molti altri, insieme al coro Do Re Mi composto dai bambini della scuola Giuseppe di Matteo di Castelvetrano. Nel pomeriggio spazio a una vasta rappresentanza di musicisti siciliani, ad accompagnare le testimonianze di impegno e memoria portate da attori come Dajana Roncione, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Fabrizio Ferracane e il duo I Sansoni.
Oltre alla partecipazione di artisti del panorama italiano, si terranno – nell’area Baglio Florio, gestita dall’agenzia di stampa ANSA – discussioni e testimonianze raccontate da giornalisti esperti dell’argomento, insieme agli esponenti della società civile e i familiari di vittime di mafia come Salvatore ed Emilia Catalano, Rosa Maria Vento, Fina Valenti e Giovanni Montinaro. L’idea della manifestazione è nata lo scorso anno in occasione della cattura del latitante Matteo Messina Denaro: «Il 16 gennaio 2023 è una data che ha cambiato la narrazione della Sicilia, anzi dell’Italia intera. Ho subito desiderato festeggiare – racconta la Direttrice artistica – non solo l’arresto di un latitante, ma ho sentito in maniera prepotente l’esigenza di ricordare tutte le vittime di mafia e tutte le persone che lottano da troppo tempo contro tutte le mafie. In quei giorni successivi all’arresto si parlava soltanto di quanti covi avesse e quanti cimeli fossero ritrovati al loro interno – continua la musicista – Nessuno parlava delle decine e decine di persone che per mano sua o di mandanti avevano perso la vita dagli anni ottanta a questa parte. Lì ho iniziato a fare telefonate ad amici che, come me, sono di quel territorio, per organizzare un evento che fosse grande e pieno di musica e parole contro tutto quello che Messina Denaro rappresentava».
Ne è venuto fuori un momento di grande supporto e solidarietà, che ha visto salire sul palco di Selinunte tantissimi artisti, con la partecipazione della Rai, dei rappresentati delle forze dell’ordine, oltre che dei giornalisti: un successo che, oltre la presenza fisica del pubblico, ha raggiunto un’audience di oltre mezzo milione di spettatori tra dirette video e radio su Ansa, Rai Radio 2, RaiPlay e la testata locale CastelvestranoSelinunte.it. E che vuole esprimere, in questa seconda occasione, la volontà di strutturarsi in modo più solido e di replicare l’evento per conquistare un posto di rilievo nel panorama degli eventi nazionali della musica italiana.