Confermato lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio. I sindacati si dicono “profondamente delusi”. Faib, Fegica e Figisc pur dando atto al ministro Urso di voler trovare una soluzione, protestano contro il mantenimento dell’obbligo di cartellonistica contenuto del decreto trasparenza.
L’obbligo della cartellonistica previsto con l’esposizione del prezzo medio, indicato dal decreto trasparenza, penalizza i benzinai ed è inutile per far abbassare i prezzi.
Lo sciopero sarà dalle 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio.
Lo sciopero riguarderà anche anche gli impianti self-service, ma assicurerà i servizi minimi essenziali, secondo la comunicazione degli organizzatori Faib, Fegica, Figisc-Anisa.
Alcune delle modifiche proposte riguardano l’obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo; la chiusura per omessa comunicazione solo dopo 4 omissioni nell’arco di 60 giorni (e non più dopo tre senza limiti temporali anche non consecutivi); l’eventuale chiusura decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni);le sanzioni per omessa comunicazione da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell’impianto (prima raggiungevano i 6000 euro).
Non viene considerata risolutiva nemmeno l’istituzione di un’app gratuita del ministero per conoscere il prezzo medio regionale e il listino praticato da ciascun distributore.
Da ieri fino all’11 febbraio atttive le nuove istruzioni operative della guardia di finanza per contrastare le frodi sui carburanti e sui prodotti energetici.
Elaborate una serie di analisi puntuali di rischio per individuare i soggetti e gli operatori già in “odore” di frode. In particolare, le attenzioni delle Fiamme Gialle saranno rivolte soprattutto nei confronti degli operatori che non rispettano l’obbligo di comunicazione delle variazioni dei prezzi al Mimit, a partire da quelli praticati dal 1° gennaio 2023.