Denunciati alcuni titolati di due frantoi della provincia agrigentina per reati ambientali. L’inchiesta scatta grazie ad una segnalazione dell’associazione Mareamico cui ha fatto seguito un’indagine dei Carabinieri coordinata dalla Procura di Agrigento. Si tratta di una denuncia in merito alla presenza di acqua nerastra presso la foce del fiume Naro, nella località di Lido Cannatello.
Risalendo il letto del fiume tramite ricognizioni da terra e dall’alto i carabinieri territoriali e il Centro anticrimine Natura (Can) individuano il punto di immissione all’altezza del ricettore del depuratore di Favara, in contrada Chimento Burgialamone.
Parametri superiori di 34 volte rispetto allo standard
I militari e l’Arpa prelevando i campioni notano delle criticità nel funzionamento del depuratore, con parametri che superano di 34 volte la presenza di batteri escherichia coli. Si è accertato, quindi, un ingresso anomalo nel depuratore, proprio nei giorni in cui era comparsa la colorazione nerastra alla foce del Naro. La presenza è riconducibile all’immissione nella fognatura di acque di vegetazione derivanti dalla molitura delle olive nei frantoi e che ha compromesso la funzionalità del depuratore stesso. Ma le stesse, se trattate con i parametri giusti possono essere utilizzate come correttore di acidità dei terreni.
G.G.