Un terremoto giudiziario ha colpito la Girgenti Acque, l’ente gestore del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento.
Un’organizzazione composta da “colletti bianchi” si sarebbe sporcata, secondo la Procura della Città dei Templi, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Otto gli arresti, tra cui spiccano nomi illustri, sono stati notificati dai carabinieri del Noe, Guardia di finanza e Dia, in diverse province italiane.
Le indagini hanno permesso di accertare l’esistenza di una associazione a delinquere che operava in seno alla governance della società Girgenti Acque Spa. Al vertice del sodalizio criminale – secondo quanto scrive la Procura di Agrigento – l’imprenditore Marco Campione, già presidente del Cda di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società ‘Gruppo Campione’ che tramite falsi in bilancio ed un sistema di accentramento degli appalti in capo alle imprese hanno permesso allo stesso di operare in regime di monopolio con relativi guadagni.
L’omissione della dovuta attività di depurazione delle acque, inoltre, ha creato un danno ambientale ancora però da quantificare. L’ illecito addebito agli utenti dei relativi costi non sostenuti, completano un quadro probatorio eterogeneo e complesso
Indagati illustri
Oltre gli 8 fermati, complessivamente sono 84 le persone indagate di cui a 50 sarà notificata l’avviso di conclusione delle indagini preliminare: tra questi anche il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, l’ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi, il deputato Francesco Scoma tutti e tre indagati per corruzione legata alla tornata elettorale del 2017 e l’ex prefetto Nicola Diomede per il reato di abuso d’ufficio e concorso esterno in associazione a delinquere.
e.g.