Come riportato dal quotidiano La Sicilia la Saipem crede fermamente nel progetto di attraversamento sottomarino dello Stretto di Messina mediante un tunnel galleggiante, sul modello degli oleodotti e dei gasdotti realizzati nel mondo. A renderlo noto è l’amministratore delegato Stefano Cao conversando con i giornalisti dopo la presentazione dei conti annuali agli analisti finanziari.
Secondo Cao, il tunnel sottomarino per collegare la Sicilia alla Calabria al posto del ponte sullo Stretto di Messina è un’ipotesi ancora fattibile per Saipem. «Per noi- spiega il manager- il tema di attraversamento applicabile allo Stretto di Messina è la sintesi di tutte le nostre tecnologie sottomarine e non acquisite dall’azienda nel corso della sua vita». «È la perfetta sintesi per ingegnerizzare e costruire l’infrastruttura sulla base delle nostre tecnologie e una volta aperto un cammino lo andiamo a proporre anche in altre parti del mondo. Vedremo come mettere a punto questo tipo di capacità», conclude il manager.
La WeBuild disponibile a riprende il progetto
Sempre oggi, come riportato da La Sicilia anche WeBuild (la ex Salini Impregilo), l’azienda che avrebbe dovuto costruire il Ponte sullo Stretto, si è detta disponibile a riprendere il progetto (per il quale se no andrebbero pagate delle penali). Insomma, sembra nascere una corsa a questa infrastruttura: tunnel contro Ponte. Quello che è certo è che l’attraversamento stabile dello Stretto sarebbe qualcosa di fondamentale per Sicilia, Calabria e Sud d’Italia, un’opera che tutto il mondo ci invidierebbe e che andrebbe a colmare il gap con altre zone del mondo che hanno costruito ponti e tunnel per migliorare gli scambi commerciali. «