La Riforma del Catasto continua a far discutere e a suscitare qualche perplessità, soprattutto relative al timore che possa esserci un aumento delle tasse sulla casa. Quella che a molti appare di difficile spiegazione, in realtà ha scopi ben precisi che si propongono di sposare gli interessi della comunità.
Con la riforma catastale si intende infatti individuare le case fantasma, allineando le basi di calcolo ai reali valori di mercato. In presenza infatti di disallineamenti, si rischiano disparità penalizzanti per immobili che sono meno lussuosi di altri, e non solo.
Per capire però più a fondo la questione, una piccola parentesi va aperta sul catasto e sulla sua funzione. Il catasto è l’inventario delle proprietà immobiliari localizzate in Italia. Immobili che comprendono terreni e fabbricati (condomini, case, capannoni, etc.). I dati più recenti riportano un patrimonio immobiliare di circa 65 milioni di unità. Il catasto permette allo Stato di stabilire tipologia e importo delle imposte che il proprietario deve pagare. Ciò può essere fatto sulla base di alcune informazioni contenute proprio nel catasto: dov’è ubicato l’immobile, quanto è grande, qual è la sua destinazione d’uso, che reddito produce. L’Imu e la Tasi, ad esempio, vengono calcolate in base alla visura catastale corrispondente in linea teorica al potenziale rendimento in caso di locazione.
Per ottenere invece la cosiddetta rendita catastale, va moltiplicata l’estensione della proprietà per gli estimi catastali, i quali variano a seconda della localizzazione e della classe dell’immobile. In ultima analisi, si tratta quindi di un valore fiscale che permette di determinare il valore di un immobile, sia catastale che erariale. Per capire meglio l’argomento, sarà utile l’approfondimento sulla rendita catastale redatto dagli esperti di Dove.it, un’agenzia immobiliare online che si affida alla tecnologia e ai migliori agenti sul territorio per garantire ai propri clienti una corretta valutazione dell’immobile e venderlo online al miglior prezzo e nel minor tempo possibile.
Purtroppo, la legge che disciplina il catasto, e tutto quello che contempla, risale a quasi un secolo fa, motivo per cui i principi su cui si base sono anacronistici e per molti versi non rispondenti agli attuali bisogni. La Riforma catastale è dunque più che mai necessaria, anche per evitare di continuare a favorire indirettamente l’evasione fiscale.
Le novità entreranno probabilmente in vigore dal 2026, ma ad oggi c’è ancora tanta confusione. Certo è che l’obiettivo primario della Riforma è individuare, da un lato, gli immobili non accatastati, sui quali i proprietari non pagano alcuna imposta, dall’altro le case con destinazione d’uso diversa da quella effettiva. Nel contempo ci si propone di fornire uno strumento di efficace contrasto alle dichiarazioni mendaci. Non sono rari i casi in cui, ad esempio, marito e moglie, pur vivendo insieme, risiedono in due immobili diversi, condizione che consente loro di usufruire delle esenzioni fiscali per la prima casa.