Continua la saga “Regolamenti a Palazzo degli Elefanti”.
Lunedì si è riunito il consiglio comunale. All’ordine del giorno sempre gli stessi regolamenti che a quanto pare non alcuni consiglieri non vogliono proprio votare,
Gli Assessori ancora assenti
Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti a prendere la parola per primo è….rullo di tamburi…. il consigliere Giuseppe Gelsomino. Ancora una volta a scatenare l’indignazione del consigliere di opposizione è l’assenza degli Assessori. In aula infatti solo le new entry Lombardo e Patella, raggiunte in seguito da Parisi.
«Non capisco a che gioco stiamo giocando. La settimana scorsa su mio invito è stata sospesa la seduta perché chiedevamo legittimamente che gli assessori venissero in aula. Si è montata una polemica come se io stessi chiedendo qualcosa di assurdo e non di dare dignità a questo consiglio comunale che vorrebbe parlare con degli assessori».
Il consigliere Gelsomino chiede quindi la sospensione di un’ora e mezza del consiglio per permettere agli assessori di raggiungere l’aula. La sua proposta però non trova l’appoggio dell’aula. Su 24 presenti infatti solo in 5 hanno votato favorevolmente.
Iniziano quindi le comunicazioni dei consiglieri. Forti le parole del consigliere Anastasi che dietro l’angolo vede un commissariamento per un comune che “sta vivendo un momento tragico”.
A detta anche di Alessandro Campisi il problema più grande risiederebbe nella mancanza di rispetto per l’aula da parte degli assessori. « L’assessore non si fa solo per passeggiare la mattina in piazza Duomo e fare cortile, prendere il caffé e mettere in campo quella famosa megalomania di cui parlavo mesi fa. Non so più come parlare con l’Assessore Cristaldi. Ho fatto centinaia di segnalazioni per una situazione vergognosa all’interno del Parco Gioieni dove ci sono tre o quattro cani che aggrediscono i cittadini. Non vi è rispetto per quest’aula. L’assessore Barresi è partito il porta a porta a Picanello e non è in aula a illustrarci quello che ha messo in campo come sforzo».
L’intitolazione di Piazza Nettuno a Franco Battiato
Interviene poi Luca Sangiorgio sull’intitolazione a Franco Battiato dell’ex Piazza Nettuno: «Non so se già è di dominio pubblico ma credo che la commissione toponomastica possiamo anche abolirla perché non ha senso. E’ una commissione inutile e mi duole doverlo dire. Dopo che una commissione di questo comune, partecipata da consiglieri comunali, da membri esterni, professori, storici, personalità che hanno competenze al riguardo, si riuniscono e deliberano in commissione l’intitolazione di nuove strade o il cambio di nome di alcune strade, oggi mi arriva la risposta dopo un anno e mezzo della Prefettura di Catania. La proposta è stata rifiutata in quanto la Prefettura è contraria ai cambi di denominazione. Per me una risposta di questo tipo è uno schiaffo al primato della politica perché è una competenza di questo comune l’intitolazione delle strade, delle piazze. Tutto il lavoro fatto è inutile. E’ una mancanza di rispetto verso il valore del ricordo».
La raccolta differenziata a Picanello
Sulla partenza della raccolta differenziata a Picanello interviene Lidia Adorno: «Oggi sembriamo essere a chi l’ha visto. Dov’è il facente funzioni? Dov’è l’assessore Barresi? Dico loro perché in questo momento la città sta particolarmente soffrendo per la situazione gravissima dei rifiuti. E’partita la raccolta differenziata a Picanello. Ma cosa è partito realmente? Cosa hanno avuto i cittadini? I cittadini hanno avuto un solo mastello e hanno acquistato di tasca propria gli altri. I cassonetti sono stati ritirati, la spazzatura non è stata tolta e abbiamo tre giorni di ritardo di immondizia. Questa è la situazione. Mi chiedo, come mai il facente funzione e l’assessore Barresi non sono in aula?»
Dopo la risposta dell’assessore Parisi che sostiene che “la nave non sta per nulla affondando e che l’amministrazione sta lavorando dalla mattina alla sera”, inizia la discussione per la prima delibera.
Parliamo dell’installazione dei chioschi.
A presentare la delibera sono Bartolomeo Curia e Manfredi Zammataro. In questi anni infatti, secondo i consiglieri, si è assistito in città ad una proliferazione selvaggia di questi chioschi in numerose aree della città. Questo sarebbe avvenuto in assenza di un regolamento, in maniera illegale. Oltre il danno, la beffa. Infatti secondo Zammataro, questi chioschi venivano sanati attraverso lo strumento del ricorso amministrativo regionale. Il TAR inoltre condannava il Comune di Catania al pagamento delle spese legali e in alcuni casi anche al risarcimento dei danni. Questo perché secondo il TAR la responsabilità era da attribuire al Comune di Catania proprio per l’assenza di un regolamento. L’iniziativa imprenditoriale del privato quindi non poteva essere compromessa per l’inerzia del Comune. «Chi poteva permettersi di fare ricorso al TAR sanava il chiosco mentre gli altri che in questi anni avevano rispettato le regole non hanno potuto aprire nessuna attività. Questo regolamento prevede regole chiare e trasparenti che permettono a chi vuole aprire attività di farlo e consente di poter finalmente di svolgere anche attività differenti all’interno dei chioschi come avviene anche in altre città d’Italia».
La delibera va al voto. Ma anche stavolta manca il numero legale. 18 presenti, 15 favorevoli, 3 astenuti. Il consiglio viene rinviato di un’ora Dopo un’ora manca ancora il numero legale e il consiglio viene rinviato a ieri.
Ma secondo voi com’è finita?
Manca ancora il numero legale.
Stay tuned!