Ha, pian piano, “smontato” una casa di riposo appena ristrutturata e pronta ad accogliere gli anziani ospiti. Prima gli elettrodomestici, poi 300 kg di limoni ed infine ha tentato di portare via persino i materassi ed i cuscini.
Con l’accusa di furto aggravato in concorso, è finito in manette un pregiudicato catanese di 30 anni. Quest’ultimo aveva preso di mira, insieme ad altri complici in fase di identificazione, una casa di riposo per anziani, la “Casa dell’Angelo” ubicata ad Acireale – Frazione Guardia – in via Vecchia Pozzillo. La struttura, completamente rinnovata, era stata arredata e si apprestava ad aprire al pubblico. Proprio in virtù di ciò, il ladro ha colpito in sequenza tra il 18 e il 19 dicembre 2020, nonché il 31 dicembre 2020, quando, dopo aver tagliato parte della recinzione metallica e danneggiato la porta d’ingresso, è entrato nella struttura impossessandosi di diversi elettrodomestici (4 Tv LCD, 1 frigorifero, 1 lavastoviglie, 1 cucina completa di forno elettrico).
Ma l’occasione fa l’uomo ladro: così ha razziato ben 300 Kg di limoni dall’agrumeto prospiciente la struttura.
Non del tutto soddisfatto, è ritornato sul luogo del delitto il 1°gennaio scorso per rubare dalla struttura i materassi e i cuscini. Tentativo fallito per il ladro in quanto i proprietari si erano recati sul posto ed accorgendosi della presenza di intrusi si erano messi a gridare avvertendo nel contempo i carabinieri della locale Stazione.
Nella circostanza, uno dei ladri prima di fuggire recitava all’indirizzo di uno dei proprietari una frase in dialetto catanese alquanto “rassicurante”: «Ziu, non facissi vuci ca non tunnamu cchiù».
I militari, intervenuti sul posto, anche grazie all’ausilio dei colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania, hanno ricostruito passo dopo passo l’evento criminoso, dal taglio della recinzione fino alla forzatura delle porte e delle finestre, sia esterne che interne. Gli investigatori hanno così rilevato diverse impronte papillari che, da un riscontro in banca dati, sono risultate appartenere all’odierno arrestato che in passato era stato già arrestato per reati legati al mondo della droga.
Prove che non hanno lasciato alcun dubbio al giudice che, su proposta del magistrato titolare dell’indagine, ha emesso la misura restrittiva, ordinando l’arresto del malvivente. Quest’ultimo si trova sottoposto agli arresti domiciliari.
E.G.