La lettura in Italia resta un tema centrale, tra chi legge regolarmente e chi si limita a sfogliare un libro di tanto in tanto. Nel 2022, il 39,3% delle persone di 6 anni e più ha letto almeno un libro nell’ultimo anno per motivi personali, al di fuori di impegni scolastici o professionali, rispetto al 40,8% del 2021. La differenza di genere è significativa: tra le lettrici la percentuale arriva al 44%, mentre tra i lettori è del 34,3%.
Non tutti i lettori hanno la stessa frequenza. Il 17,4% della popolazione è costituito da lettori “deboli”, che leggono al massimo tre libri all’anno, il 15,4% sono lettori “medi” che arrivano a leggere tra tre e undici libri, mentre solo il 6,4% rientra nella categoria dei lettori “forti”, leggendo almeno dodici libri nell’anno.
Propensione alla lettura variabile
La propensione alla lettura varia molto con l’età. La quota maggiore di lettori si registra tra i giovani fino a 24 anni, con punte particolarmente elevate nella fascia 11‑14 anni, dove il 57,1% legge almeno un libro all’anno. In particolare, le ragazze tra gli 11 e i 14 anni rappresentano il pubblico più affezionato alla lettura, con oltre sei su dieci che leggono regolarmente.
Questi dati evidenziano come la lettura sia ancora una pratica diffusa, ma irregolare, con una concentrazione maggiore tra i giovani e con una netta prevalenza femminile. Allo stesso tempo, sottolineano l’importanza di promuovere la lettura sin dalla giovane età e di sostenere iniziative che incoraggino la lettura abituale in tutte le fasce d’età.
Il mondo dell’editoria
Nonostante qualche segnale positivo, il mercato editoriale segnala un lieve calo nelle vendite, stimato intorno all’1,5% per il 2024. In parallelo, gli e‑book e gli audiolibri stanno guadagnando terreno, offrendo modalità alternative e più flessibili di fruizione dei testi. Questi strumenti possono contribuire ad avvicinare nuove fasce di pubblico, rendendo la lettura più accessibile a chi ha ritmi di vita frenetici o limitazioni fisiche.
Quali generi preferiscono gli italiani
La narrativa è in assoluto il genere più letto: secondo un sondaggio del YouGov Italia di aprile 2025 gli italiani leggono regolarmente romanzi. In particolare, i romanzi italiani mostrano un buon andamento: nei primi otto mesi del 2024 la narrativa italiana ha ottenuto una crescita del +5,8% rispetto all’anno precedente.
Tra i sottogeneri, la narrativa di “genere” (romance, thriller/giallo, fantasy, Young Adult, horror) spicca: per esempio, nei primi quattro mesi del 2025, la narrativa di genere è cresciuta rispetto a quella letteraria “pura”, la quale invece ha registrato una flessione.
Il saggio e la saggistica in generale sono meno preferiti in modo stabile. Anche i fumetti, le graphic novel e i libri per bambini e ragazzi mostrano andamenti variabili.
Un altro dato interessante riguarda la differenza di genere tra lettori: le donne prediligono i romanzi italiani (circa il 57‑58%) e quelli stranieri (circa il 44‑45%), mentre gli uomini leggono meno romanzi rispetto alle donne, ma con preferenze maggiori per fumetti, fantascienza o manuali tecnici.
Il ruolo della lettura nella vita quotidiana degli italiani
Questi dati invitano a riflettere sul ruolo della lettura nella vita quotidiana degli italiani. Leggere, anche solo qualche volta all’anno, ha un valore culturale e formativo, ma per trarne i benefici più significativi è importante creare un’abitudine costante. Per l’industria editoriale, invece, la sfida consiste nel trovare strategie efficaci per coinvolgere lettori abituali e occasionali, ridurre il divario territoriale e innovare nei formati, senza mai trascurare la qualità dei contenuti.
In un Paese dove la curiosità è diffusa, ma la pratica della lettura resta irregolare, promuovere libri, biblioteche e iniziative culturali diventa fondamentale per far crescere una generazione di lettori più consapevoli e appassionati.








