“Siamo profondamente delusi rispetto all’esito del Consiglio comunale straordinario che si è tenuto ieri a Palazzo degli Elefanti sulla vertenza Pubbliservizi. Abbiamo apprezzato l’impegno dei consiglieri comunali di stringersi attorno alla partecipata e ai suoi lavoratori, cercando di comprendere la situazione e proporre qualche soluzione, ma non possiamo nascondere di aver provato forte imbarazzo di fronte alle non risposte del commissario Federico Portoghese, presente nella sua doppia veste commissariale.”
A parlare sono il segretario territoriale della Ugl Giovanni Musumeci ed il reggente della federazione Igiene ambientale della Ugl catanese Giuseppe D’Amico, che aggiungono: “Ci aspettavamo risposte certe e determinate ed invece ci siamo trovati ad ascoltare da Portoghese parole farfugliate su un discarico di responsabilità che lascia il tempo che trova, ma ancora peggio su una ipotetica clausola sociale sulla quale lo stesso non ha saputo (a precisa richiesta) fornire il riferimento legislativo e su un immaginario bacino prefettizio. Proprio su questo ultimo scenario soprattutto riteniamo che il commissario sapendo bene di cosa si tratta, considerato che il Comune di Catania è ancora adesso legato a quello dei lavoratori della nettezza urbana, farebbe meglio ad escludere a priori una simile soluzione da praticare per i 330 dipendenti di Pubbliservizi. E comunque è una decisione che spetta ad altre sedi e non di certo a quella commissariale. Alla stessa stregua della proroga di sei mesi dell’attuale gestione giudiziale, che il commissario ha richiamato nel suo intervento. Sappiamo soltanto che abbiamo chiesto e sollecitato, anche in questa fase, un incontro a Città metropolitana e, come al solito, non ci è stata data alcuna risposta. Abbiamo quindi scritto nuovamente al prefetto perché possa convocarci in presenza dell’ente metropolitano, affinchè possano arrivare finalmente i giusti chiarimenti.”
Sulla questione legata al paventato ricorso in appello rispetto alla sentenza del Tribunale civile di Catania, Musumeci e D’Amico ribadiscono la posizione della Ugl.
“Dai media abbiamo appreso che esisterebbe un atto di indirizzo emanato da Città metropolitana che autorizzerebbe il Consiglio di amministrazione uscente a presentare ricorso e, anche in questo caso, a richiesta scritta di averne copia per sapere di cosa tratta nello specifico non è corrisposto il riscontro auspicato. E i termini imposti dal giudice scadono domani. Se questo è il modo di gestire una vertenza estremamente delicata, con oltre 300 lavoratori interessati, come lo è quella di Pubbliservizi, c’è veramente poco da stare sereni e non ci resta che confidare sull’intervento della Prefettura – concludono i due esponenti della Ugl.”
Intanto, venerdì 16 ci sarà un nuovo incontro dei sindacati con i curatori giudiziali sulla questione dell’erogazione delle spettanze e sull’esercizio provvisorio, particolarmente atteso dal personale e dai creditori.