Dopo il governatore Nello Musumeci, intervenuto stamattina alla videoconferenza promossa dal Ministero per il Sud e la coesione territoriale guidato da Mara Carfagna, oggi pomeriggio è stato il turno degli interventi dei sindaci dei capoluoghi metropolitani del Mezzogiorno. “Condivido – ha detto Salvo Pogliese, primo cittadino catanese, che è anche sindaco metropolitano – le posizioni del presidente dell’Anci Antonio De Caro: bisogna mettere i Comuni in condizione di poter realizzare investimenti produttivi con risorse e personale adeguato. Per quanto riguarda il nostro territorio occorre l’immediata istituzione delle Zone economiche speciali (Zes), all’interno delle quali imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative, oltre a un’attenzione strategica del Recovery Plan ai progetti presentati dal Comune e dalla Città metropolitana di Catania per rilanciare un sistema infrastrutturale ormai inadeguato. Ricordo la necessità di finanziare subito il Nodo Ferroviario per interrare i binari che ostruiscono il rapporto della città con il mare e il progetto monorotaia dell’Etnarail per collegare le zone pedemontane con il capoluogo”.
“Le amministrazioni locali – ha proseguito Pogliese – devono sottostare a troppi vincoli, occorre trovare soluzioni normative adeguate, specie per un ente in dissesto come il nostro. Del “nodo ferroviario” di Catania si parla da vent’anni, e ancora non risulta finanziato: si parla di un investimento di 700 milioni di euro che restituirebbe il mare alla città, interrando la stazione centrale e liberando le coste dalla cintura dei binari che ne hanno impedito uno sviluppo armonico. Un altro progetto importante riguarda le due linee in monorotaia elettrica, un sistema pienamente compatibile con l’ambiente, chiamato Etnarail, che collegherebbe in modo rapido i comuni della zona sud del vulcano e la città di Catania. Il costo stimato è di 480 milioni di euro, per iniziare si potrebbe finanziare la prima linea per connettere le zone di Gravina e Mascalucia”.