La zona rossa non ha impedito al titolare di una palestra di continuare a far allenare i propri clienti, architettando un “furbo” stratagemma. Scatta così la chiusura per cinque giorni di una palestra di Paternò e salate multe nei confronti del titolare e dei cinque cittadini sorpresi all’interno dei locali.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Paternò, insospettiti dal viavai, nei pressi della palestra apparentemente chiusa al pubblico, di persone in abbigliamento e in possesso di accessori sportivi, hanno eseguito l’accesso nei locali della stessa, sorprendendo cinque giovani intenti a svolgere attività
sportiva.
Le fiamme gialle intervenute sul posto accertavano che gli allenamenti in corso erano svolti a livello amatoriale. Dunque non finalizzati alla partecipazione dei presenti ad una gara “di interesse nazionale” organizzata da un Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.
Tuttavia, quando gli agenti hanno richiesto al titolare i dettagli sulla competizione, i finanzieri si rendevano conto che si trattava di un mero escamotage. L‘uomo provava, solo in apparenza, ad iscrivere i suoi clienti ad un evento sportivo di interesse nazionale del quale, tra l’altro, non è stato in grado di fornire elementi certi circa la data e il luogo di svolgimento.
Al momento del controllo, infatti, i frequentatori della palestra, oltre ad essere sprovvisti della prevista tessera di idoneità agonistica e della relativa certificazione sanitaria, non risultavano essere iscritti ad alcuna competizione
sportiva.
Pertanto, si procedeva a notificare, sia al titolare che ai cinque clienti, i verbali di accertamento che prevedono una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro.
Il responsabile della palestra veniva inoltre segnalato al Prefetto di Catania per l’adozione del provvedimento di competenza in ordine alla sospensione dell’attività da 5 a 30 giorni.
E.G.