Dal 2 febbraio al 2 aprile a Palazzo della cultura arriva la mostra “NO WAY” di Tiziana La Piana.
NO WAY è il rifiuto di questa realtà percepita dall’artista nella sua quotidianità, elaborata e trasformata nell’essenza con un linguaggio liquido che trasuda di umanità e sicilianità. NO WAY è la strada, l’attesa, l’abbandono e la devozione nella vita di ognuno di noi.
Nel descrivere l’universo digitale di Tiziana La Piana, la curatrice della mostra Irene Torrisi spiega: “
“Se esiste qualcosa che accomuna tutti gli artisti, sin dall’antichità, è la capacità di raccontare la propria epoca attraverso materiali e tecniche del proprio tempo. Così avviene nell’arte di Tiziana La Piana, che con un linguaggio fluido offre la sua percezione del mondo, che viene man mano sintetizzato in linee, forme e colori, mescolando novità e tradizione”.
“Se da un lato le sue opere appaiono avanguardistiche, data la loro natura esclusivamente digitale, l’artista non dimentica il legame con le proprie radici e l’amata terra, la Sicilia, da cui coglie momenti e figure che cristallizza su schermi luminosi”, aggiunge.
“Scene di strada, scorci cittadini, cultura popolare, attese alla finestra. Tutto ciò e molto più popola il suo universo figurativo, che sembra dotato di una calma apparente che congela soggetti e paesaggi in un’atmosfera sospesa, quasi hopperiana, dove memoria e contemporaneità si legano saldamente. Legate concettualmente da figure ricorrenti e da rimandi tematici, le opere in mostra si valorizzano l’una con l’altra, offrendo una riflessione sull’epoca in cui viviamo”, conclude.
Sui monitor sfilano storie di personaggi immersi nella propria quotidianità, emblema di solitudine e abbandono, in contrasto con i colori brillanti e luminosi che cullano i dolori e che nascondono dietro il loro aspetto gioioso l’amara verità della condizione umana, dove tutto cambia continuamente per poi restare immobile.
No Way è metafora dell’incomunicabilità e della solitudine esistenziale dell’essere umano, è racconto del viaggio della vita.
La mostra accoglie con un’opera ambientata all’interno di un aereo e ci accompagna all’uscita con un carro funebre, invitandoci a riflettere sulla nostra realtà e a scegliere la nostra strada, la nostra way.