Il cantante neomelodico Niko Pandetta inseguito e speronato per 1km da una Fiat Punto. È lo stesso Pandetta a raccontarlo nelle sue IG Stories.
“Stanotte ho avuto un brutto incidente, sto bene ma sono stato meglio! Una Fiat Punto ci ha inseguito per oltre 1km riuscendo a farci perdere il controllo dell’auto….Non ci hanno soccorso, non so chi fossero, non so cosa volessero, so soltanto che mi sento seguito, perseguitato, preso di mira!” Si legge così nella storia pubblicata poche ore fa sul social Instagram.
Al racconto ha fatto seguito il resoconto video delle condizioni della vettura, totalmente distrutta. La fiancata destra è squarciata, il parabrezza in frantumi. Il cantante neomelodico catanese è il nipote di Salvatore Cappello, detenuto da 20 anni al 41bis.
Proprio per questo motivo a Pandetta fu vietato di esibirsi in un locale di Bollate, un anno fa, in quanto ritenuto “diseducativo per le giovani generazioni del territorio” dall’amministrazione bollatese. Nonostante Pandetta, infatti, abbia più volte dichiarato di tenere le distanze dalla malavita molti sono i riferimenti allo zio contenute nelle sue canzoni, tra le quali la celebre “Dedicata a te”, cioè dedicata proprio al boss al 41bis.
La vicinanza di Pandetta ad elementi di spicco di clan territoriali è una questione controversa, ambigua: mai smentita mai affermata dalle autorità competente. Pandetta è sempre stato libero di comporre i suoi testi ma è notevole il clima di sospetto che gravita intorno alla sua figura. Che l’inseguimento di stanotte possa essere un segnale rivolto al clan Cappello? Che Niko Pandetta abbia lui stesso degli affari nel giro della malavita? Le indagini sono in corso ma lo stesso cantante si dichiara “perseguitato, preso di mira”.
G.G.
Crediti foto: Niko Pandetta via Instagram