Sarà forse mercoledì il giorno in cui il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci si troverà di fronte ai deputati dell’Ars.
Si dovrà parlare di quell’annuncio sull’azzeramento della giunta, al termine di una votazione sui grandi elettori col voto segreto, per andare a Roma per l’elezione del presidente della Repubblica, assegnando al presidente meno preferenze rispetto agli altri due designati
Sarà la conferenza dei capigruppo a fissare domani la data del dibattito sulla crisi del governo regionale.
Musumeci ha messo nel mezzo la giunta, poi ci ha ripensato cercando di arginare la situazione.
Si è passati dalla minaccia di dimissioni (impedite in extremis) all’azzeramento, dall’azzeramento al rimpasto, dal rimpasto alla giunta elettorale, dalla giunta elettorale al non toccare nulla.
Nel frattempo la situazione si è complicata: il viaggi in Capitale, l’incontro a metà e in sala d’attesa con Fratelli d’Italia e la Meloni e poi i soldi del Pnrr e il tema sanità.
A quanto si ipotizza, ci saranno toni molto più distesi. Nessun azzeramento della giunta sarà messo in atto.
Musumeci, la settimana scorsa, ha scritto al presidente dell’Ars Gianfranco Micciché per chiedergli di fissare il dibattito d’aula.
Ma ci sarà in primo piano la questione relativa al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ci sarà tempo per discutere della ricandidatura a governatore, che è solo rinviata.