E’ morto il mafioso catanese, Alfio Laudani.
E’ deceduto all’età di 76 anni nel carcere di Opera a Milano alcuni giorni fà. Il suo nome era tornato sotto i riflettori quando Giuseppe Di Giacomo, mandante dell’omicidio dell’avvocato Serafino Famà, è diventato collaboratore di giustizia.
Il boss dei “Mussi i ficuirinia”, ergastolano, ha dato l’ordine per decine di omicidi, alcuni dei quali venuti fuori da inchieste e altre dalle dichiarazioni di pentiti.
I suoi fratelli, Gaetano e Santo, bersagli della lupara dei “Mussi”, sono stati uccisi. Protagonista della guerra cruenta con i Cappello a cavallo tra gli anni 80 e ‘90, è stato uno degli elementi di spicco dei Laudani.
La famiglia mafiosa, creata da lano Laudani, morto a 91 anni, gestiva gli affari da Canalicchio, e proprio qui il 22 agosto del 1990 è stato ammazzato il fratello Santo, insieme a Sergio Petralia.
Negli ultimi vent’anni l’impero mafioso dei Laudani si è diffuso su tutto l’hinterland catanese, all’interno del tessuto economico e accanto ai vertici di Cosa nostra catanese, come dimostrano i blitz dei carabinieri in una villetta a Belpasso dove Santo La Causa aveva convocato i boss della cupola.
Tra questi c’era proprio il figlio del fratello di Alfio, detto “u nicu”. E poi ancora nel 2016 il blitz Vicerè che coinvolse 100 indagati.
foto Gds