Due morti sul lavoro in pochi giorni. Un’emergenza sociale costante che genera sgomento.
Ancora si piange la morte di incredulità per la morte di Angelo Salamone, l’operaio morto in seguito ad un incedente sul lavoro ai Cantieri navali di Palermo. Martedì 13 dicembre è revsto un corteo e si fermeranno i cantieri per esprimere dolore e rabbia.
“Esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Angelo Salamone, l’operaio morto mentre lavorava ai cantieri navali di Palermo e alla famiglia di Michele Pisciotta, il quale ha perso la vita il 30 novembre scorso, cadendo da una impalcatura nel capoluogo siciliano. Non si può né si deve morire lavorando”.
Queste le parole dell’assessore alle attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo.
“Questa drammatica vicenda – continua – deve spingere ancora di più le istituzioni a tutti i livelli e per le rispettive competenze a impegnarsi per la sicurezza sul lavoro che rappresenta la priorità assoluta rispetto a ogni altro valore. Le istituzioni non devono abbassare la guardia. Da parte mia, per quel che mi compete, rimango a disposizione dei sindacati e delle associazioni di categoria per una proficua collaborazione”.
Intanto per questi 4 giorni il sindacato dei metalmeccanici unitariamente ha chiesto a Fincantieri di sospendere tutte le attività lavorative previste, in segno di lutto per il lavoratore deceduto.
“Da oltre cent’anni il Cantiere Navale di Palermo è il cuore produttivo della città e ieri sera questo cuore si è fermato. Siamo passati in poche ore, poco più del tempo di un turno di lavoro, da una buona notizia, quella del finanziamento del bacino da 150 mila tonnellate per il Cantiere Navale di Palermo, a una notizia tragica, la peggiore delle notizie, quella della morte sul lavoro di un operaio”.
A dichiararlo sono i segretari generali di Cgil Palermo Mario Ridulfo, Fiom Palermo Francesco Foti, con il coordinatore Rsu Fiom Fincantieri Serafino Biondo, e il segretario Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, che annunciano che simbolicamente al corteo di Palermo del 13 dicembre, in occasione dello sciopero generale, la Cgil listerà a lutto le proprie bandiere e il proprio striscione per manifestare dolore per l’ennesima vittima sul lavoro e rabbia, per una strage che non si arresta.