I ristoratori e tutti gli operatori del mondo della somministrazione si danno appuntamento alle 10:00 di mercoledì 27 gennaio in via Etnea, davanti l’ingresso della Villa Bellini.
Una manifestazione regolarmente autorizzata dalla Questura di Catania per protestare pacificamente contro la zona rossa e la chiusura di bar, ristoranti, pizzerie e le attività di somministrazione in genere.
I ristoratori, infatti, chiedono di tornare a lavorare e spiegano anche il perché è possibile riaprire le loro attività
«Ristoranti, bar e negozi non sono luoghi primari di trasmissione del Covid, come sostenuto dall’OMS– si legge nella nota di FIPE Confcommercio-. Vedasi in tal senso decisione provincia autonoma di Bolzano. La trasmissione del Covid è più diffusa in riunioni presso prime o seconde case dove è impossibile esercitare il controllo da parte delle forze dell’ordine».
Un altro punto riguarda la riduzione degli orari di apertura e chiusura che «non ha prodotto alcuna riduzione dei contagi. Non è giusto penalizzare solo alcune categorie, mentre davanti a poste, banche, patronati e uffici si verificano assembramenti».
«Non ha senso chiudere tutte le attività commerciali e lasciare incontrollati i trasporti pubblici, che restano il primo vero grande veicolo di diffusione del Covid. Non possiamo pagare -prosegue il grido dei ristoratori- contributi, affitti, personale, utenze e tasse in quanto le nostre attività hanno aperto in maniera discontinua senza produrre reddito».
La categoria ribatte al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione, l’impegno a lottare contro il Covid ma anche la ferma volontà di salvare l’economia del Paese.
E.G.