Nella location del “Bastione degli infetti” si terrà dal 15 al 17 ottobre la manifestazione del Medusa Fest 2021. Tre giorni di dibattiti, presentazioni, workshop, laboratori, stand, socialità e festa.
Prenderà il via domani il Medusa Fest’21, primo anno dell’unico festival transfemminista e femminista a Catania.
Così ne parlano le volontarie che hanno ideato e organizzato il Medusa Fest’21, sulle motivazioni che le hanno spinte a decidere il nome della Gorgona mitologica.
“Medusa è la storia di una donna violentata, trasformata in mostro e poi uccisa. Il suo nome deriva da un antico verbo greco che significa “proteggere e custodire”.
Simbolo di forza e autodeterminazione insegna l’importanza di proteggerci non in quanto vittime, ma in quanto vite che mettono al centro corpi, parole, pensieri e desideri contro una società patriarcale che ci vuole “sottomesse, belle e zitte.”
Sulle motivazioni politiche e sociali legati al festival dopo due anni di pandemia è doveroso un appunto.
“La pandemia ha evidenziato le crescenti difficoltà delle donne, oggetto di continui attacchi strutturali. Dal welfare inesistente alla disparità di genere che attraversa ogni campo delle nostre vite. Le violenze, in ogni loro forma, hanno avuto un incremento esponenziale e la pandemia ha solo aumentato la solitudine che vi è attorno alle donne che le subiscono, con in più una diminuzione continua di aiuti economici e sostegni sociali“.
Il festival è ideato e costruito dal Mi Cuerpo es Mio – Consultorio Autogestito, un progetto nato due anni fa nella città di Catania, che si propone di “risignificare i consultori, restituirgli la loro originaria valenza politica, di cui sono stati privati in questi anni a causa dello smantellamento del welfare, i tagli alla sanità e un de finanziamento complessivo dei servizi pubblici.
Una riappropriazione e condivisione dei saperi femministi, perché possano essere di tutti, perché possano essere anche inventati insieme.
Un fine settimana quindi di festa a Catania. Da workshop ai laboratori passando per dibattiti e presentazioni. Ma anche concerti, spettacoli teatrali, per ricordare un’antica forma di socialità, in cui il confronto è la base per stare bene all’interno di una collettività civile.