Uno screzio sul social network “Houseparty” è bastato per scatenare una violentissima rissa ad Aci Sant’Antonio scaturita nella denuncia di 13 persone originarie dell’acese di età compresa tra i 20 e i 56 anni, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso aggravato in rissa e danneggiamento.
Dall’immediata attività info investigativa posta in essere, i militari nel giro di pochi giorni hanno fatto piena luce sulle cause all’origine della violenta rissa scoppiata la sera dello scorso 29 marzo in piazza Europa ad Aci Sant’Antonio.
In particolare, un 20enne di Acireale trovandosi all’interno del social network “Houseparty” iniziava un’animata discussione con un 16enne di Aci Catena, accusato di essersi imbucato nella “stanza virtuale” dove il primo stava messaggiando con degli amici. La diatriba, costellata anche da inequivocabili insulti, si spostava sulla piattaforma social “Instagram” anche con scambio di messaggi audio dal tenore provocatorio. Quasi al termine della disputa social è intervenuto, in difesa del fratello minore, un terzo soggetto che invitava il maggiorenne di Acireale a “chiarire” la situazione tramite un appuntamento.
Dopo aver preso accordi telefonici circa il luogo e l’ora dell’incontro asseritamente chiarificatore, il 20enne di Acireale chiedeva manforte a tre amici e con questi, a bordo di una Bmw di colore bianco, si recavano in piazza Europa ad Aci Sant’Antonio. Giunti sul posto, non appena scesi dall’autovettura, sono stati oggetto di una vera e propria imboscata da parte di numerosi soggetti che, oltre ad essere muniti di mazze e di una catena, hanno anche lanciato all’indirizzo del 20enne di Acireale una transenna stradale.
Quest’ultimo, da parte sua, pronto anche lui alla guerriglia, tirava fuori dall’auto una mazza da baseball che utilizzava per controbattere ai colpi sferrati dagli avversari. Sul posto, poco prima l’arrivo del 20enne e dei tre amici, erano presenti in disparte i genitori del medesimo, che essendo venuti a conoscenza dell’incontro organizzato dal figlio con degli estranei si erano precipitati per evitare spiacevoli conseguenze, ma sono
stati travolti dagli eventi tanto che il padre, intervenuto per dividere il figlio dal gruppo degli assalitori è rimasto ferito, così come il giovane, sotto i colpi della parte avversa.
Nelle fasi concitate dello scontro giungeva da Acireale sul posto, con il supporto di altri due soggetti arrivati a bordo di una Hyundai IX35, anche lo zio del 20enne, il quale per rendere giustizia al nipote ed al fratello, individuava tra i partecipanti al gruppo avverso un 37enne, aggredendolo a calci e pugni.
Successivamente, ad alimentare ulteriormente lo scontro tra le due fazioni intervenivano altri due giovani fratelli della zona ed, in particolare, uno dei due il quale, assumendo un atteggiamento minaccioso e da capo branco, iniziava ad inveire con parole del tipo “ti ammazzo, ci vediamo ad Acireale” indirizzate al menzionato 20enne (che nel frattempo stava per essere trasferito in ambulanza all’ospedale di Acireale), danneggiando con calci e pugni una delle autovetture della fazione avversa.
Nella rissa ha avuto la peggio un 26enne di Aci Sant’Antonio, tutt’ora ricoverato in terapia intensiva, dopo aver subito un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale Cannizzaro di Catania.
Dalla disamina dei fatti accaduti si sono delineati due gruppi contrapposti, uno proveniente da Acireale, con a capo il 20enne e l’altro capeggiato dal fratello del minorenne, proveniente da Aci Catena (quest’ultimo sostenuto da numerosi soggetti di Aci Sant’Antonio).
I Carabinieri, dopo un attento sopralluogo della scena del crimine, hanno sequestrato 2 mazze da baseball, 1 sfollagente e 1 catena utilizzati durante la rissa, individuando altresì una telecamera utile alla ricostruzione dei fatti.
Sono tuttora in corso accertamenti tesi all’identificazione dei rimanenti partecipanti alla maxi rissa.
E.G.