“Una storia che nasconde un mistero e il compito del teatro è portarlo alla luce”. Sono le parole di Hana Vazana-Grunwald, regista dello spettacolo “Maternity”, per la prima volta in Italia, con protagoniste le attrici israeliane Selly Arkadash, Moria Beshari Liphshitz, e Eden Uliel, nell’ambito della rassegna teatrale, “Palco Off”, ideata da Francesca Vitale e Renato Lombardo, andata in scena nella sala Futura, del teatro Stabile di Catania.
Standing ovation del pubblico per uno spettacolo recitato in inglese con i sovratitoli in italiano che, a fine spettacolo, ha acceso un interessante dibattito, nel consueto confronto tra pubblico e protagoniste della messa in scena.
La storia
La storia è ambientata nei primi anni dello Stato di Israele, e in particolare negli anni ’50, quando migliaia di bambini non furono più trovati dalle famiglie ospiti dei campi profughi. Due terzi di questi bambini provenivano da famiglie immigrate dallo Yemen.
Una storia realmente accaduta, toccante e commovente, un lavoro basato sulla poesia di Iris Eliya Cohen, autrice e poetessa israeliana, nel testo riadattato da Racheli Said, che ha raccolto anche materiali autentici, come testimonianze di donne, madri, nipoti.
Alcune dichiarazioni sono state trovate negli Archivi di Stato di Israele, altre sono ancora più personali, perché una delle attrici ha ascoltato queste storie dalla nonna e dal padre. Un racconto in particolare riguarda una delle stesse attrici, la cui nonna è stata vittima di questo sopruso.
“Con la maternità, tra la mamma e il figlio si crea un legame forte – racconta la regista – ecco perchè essere privati, in maniera così violenta del proprio bambino, è un dolore terribile, lanciante, che viene urlano in scena dalle attrici- Nelle generazioni successive è stata tramandata questa storia come una gravissima “violazione dei diritti umani” . E noi lo abbiamo raccontato nel nostro spettacolo, dal forte valore sociale”.
“Maternity” cerca di portare alla luce le voci delle madri dei bambini rapiti che sono state messe a tacere per tanti anni e di trovare il collegamento tra loro e noi. Attraverso la poesia, la voce e il movimento, le tre protagoniste mettono a nudo con coraggio questa oscura vicenda.
“Siamo felici della partecipazione del pubblico siciliano – conclude Hana Vazana-Grunwald – che ha capito questo spettacolo, il lato emozionale, del resto è talmente alto e forte che non ha confini geografici, ci sono tanti paesi del mondo dove sono avvenuti questi episodi di rapimento. Ci sentiamo un’unica comunità, con questa denuncia apparteniamo ai paesi a cui raccontiamo questa storia e sono orgogliosa di essere in questa meravigliosa terra”.
“Maternity”, nel 2022 è stato protagonista del Festival di Edimburgo, riscuotendo riscontrato un grande successo di pubblico e di critica.