Mario Biondi ha aperto un nuovo capitolo della sua carriera con Crooning Undercover, il nuovo album uscito lo scorso 29 settembre. Per la prima volta il crooner italiano per eccellenza dedica un intero progetto allo stile che ha ispirato la sua carriera con un mix di cover e inediti, impreziositi dalla presenza di tanti amici e protagonisti del jazz italiano e internazionale tra cui Paolo Fresu, Stefano Di Battista, Rosario Giuliani, Francesco Cafiso. L’artista si prepara a tornare nella sua Sicilia, questo weekend nei teatri di Catania e Palermo, per due spettacoli organizzati da Puntoeacapo e Shake it. Un nuovo show mai visto prima, con caratteristiche di assoluta unicità. Un progetto incentrato sul repertorio e sullo stile crooning che vedrà la sua voce al centro di un’atmosfera calda e intima. Uno stile che caratterizza la sua anima soul jazz e che sarà uno dei capi saldi del nuovo disco e dei nuovi spettacoli.
Per questo album, prodotto da Mario Biondi con Riccardo Piparo e Giuseppe Vasapolli, ha scelto una tracklist composta da sue rivisitazioni di celebri brani del repertorio internazionale e inediti. Dopo My Favourite Things con Stefano Di Battista, sarà disponibile da domani sulle piattaforme digitali e in radio la seconda anticipazione dell’album: Fool for Your Love con Franco Luciani, l’armonicista più influente della scena argentina. Il testo del brano è firmato da Steven Sater, a lungo co-autore di Burt Bacharach, una collaborazione che oggi diventa un omaggio a uno degli artisti più iconici della musica mondiale con cui Mario Biondi ha collaborato in diverse occasioni, in studio e sul palco. Bacharach ha scritto per Mario il brano Something That Was Beautiful, incluso nell’album If del 2009. Nello stesso anno, si sono esibiti insieme sul palco del Festival di Sanremo ospiti della cantante Karima, fino ai tre concerti insieme nel 2011, a Lucca, Milano e Taormina.
Queste le parole di Mario Biondi sulla genesi di Fool for Your Love: “Un brano scritto nel 2007, mentre lavoravo all’album If. Poi l’ho messo in un cassetto… quando recentemente l’ho riascoltato, all’inizio mi sono chiesto se fosse un brano scritto da me o meno, tant’è che ho cominciato a chiamare i miei collaboratori dell’epoca nel tentativo di risalire alla sua genesi”.
“In quel periodo avevo allacciato i contatti con Steven Sater, allora autore dei testi di Burt Bacharach, e gli avevo mandato la musica di questo pezzo perché la sentivo molto nella linea di Bacharach. Steven ci ha messo le parole. Credo che le cose abbiano il loro tempo giusto e questo brano – conclude Biondi – ora trova il suo miglior momento di esistere anche in una forma di tributo nella memoria del grande Burt“.