I giochi da tavolo ispirati all’estremo oriente sono, indubbiamente, ricchi di fascino: eleganti, contemplativi e caratterizzati da un design che unisce bellezza visiva e profondità strategica. Dalla cura dei giardini zen alla quiete di un laghetto di carpe koi, questi titoli trasformano il tavolo da gioco in un piccolo angolo di Est.
Bonsai di Rosaria Battiato, Massimo Borzì e Martino Chiacchiera (edito da dV Games)
Da dove iniziare se non dai sicilianissimi (e catanesi) Massimo Borzì e Rosaria Battiato?. Pochi giochi riescono a incarnare l’armonia giapponese quanto Bonsai. Ispirato all’arte millenaria della coltivazione in miniatura, il gioco invita i partecipanti a far crescere il proprio bonsai scegliendo con cura tronchi, rami e foglie, componendo un albero unico e raffinato.
La meccanica principale – un set collection semplice ma elegante – lo rende ideale sia per neofiti che per giocatori abituali ed i materiali di altissimo pregio (da ultimo, pure con le tessere in legno) lo rendono un gioco che non può mancare nella propria libreria. La vera forza del gioco è però l’esperienza meditativa che offre: una piccola parentesi zen sul tavolo.
Koi di Rosaria Battiato, Massimo Borzì e Martino Chiacchiera (edito da dV Games)
Con Koi, Battiato e Borzì portano il giocatore nel cuore di un laghetto giapponese. Qui, le carpe nuotano tra ninfee, fiori di loto e insetti variopinti da catturare per ottenere punti. Il gioco è visivamente incantevole: colori pastello, acquerelli delicati e componenti che sembrano usciti da un giardino orientale. Le tessere di gioco trasparenti simulano la danza dei pesci rendendo l’esperienza di gioco magica e immersiva.
La meccanica combina pianificazione e fluidità, proprio come il movimento sinuoso delle koi: ogni turno è una piccola danza tra movimento, opportunismo e capacità di adattarsi al flusso. Perfetto per chi cerca un’esperienza leggera ma profondamente atmosferica.
Takenoko di Antoine Bauza (edito in Italia da Asmodee)
Tra panda golosi di germogli di bambù (letteralmente, la traduzione del titolo di gioco), canali d’irrigazione e giardini imperiali, Takenoko si è ormai imposto come grande classico moderno.
Nei panni del giardiniere dell’Imperatore, i giocatori dovranno districarsi tra la cura del verde e la gestione dell’irrequieto animale, bilanciando la crescita degli arbusti.
Il gioco mescola la programmazione delle azioni e una rappresentazione tipica dell’immaginario giapponese, anche grazie alle miniature estremamente curate e accattivanti. L’appeal estetico, unito alla sfida di curare il bambù mentre si asseconda (o si ostacola) il panda, rende Takenoko un titolo perfetto per famiglie e giocatori occasionali.
Rising Sun di Eric Lang (edito in Italia da Asmodee)
Se Bonsai e Koi raccontano l’armonia e la quiete della cultura orientale, Rising Sun ne mostra il volto più eroico fatto di onore e guerra. Tra diplomazia, tradimento e battaglie rituali, i giocatori vengono accompagnati nel Giappone del mito. Un’epoca in cui clan potenti stringono alleanze, evocano spiriti ancestrali, o reclutano bushi, shinto e daimyo.
Il gioco è una miscela epica di strategia, negoziazione e controllo del territorio, resa unica da un’estetica spettacolare: miniature imponenti, yokai scolpiti con cura e un’iconografia che richiama i classici rotoli illustrati dell’arte nipponica. Un titolo profondo e coinvolgente, ideale per chi cerca un’esperienza intensa, teatrale e carica di tensione narrativa.
Tokaido di Antoine Bauza (edito in Italia da Mancalamaro)
Gioco che evoca, meravigliosamente, il Giappone tradizionale. I giocatori intraprendono un affascinante viaggio attraverso l’antica “Strada del Mare Orientale” che collega Kyoto a Edo ammirando paesaggi, gustando cibo tipico e rilassandosi nei villaggi termali. Le fermate permetteranno ai giocatori di immergersi nell’esperienza di viaggio e accumulare punti.
La partita, dunque, si trasforma in un cammino meditativo. Tokaido è poesia su plancia: sereno, estetico e rilassante.
Cinque titoli, cinque modi diversi di portare sul tavolo l’armonia e la filosofia dell’Estremo Oriente, dimostrando che ogni gioco può essere anche un viaggio quieto, poetico e sorprendente.







