A 36 anni dalla tragica uccisione per mano della mafia, l’On. Francesco D’Uva ricorda il nonno Nino e ringrazia il lavoro svolto dall’Associazione a lui intitolata da giovani avvocati.
«Io non ho avuto l’opportunità di conoscerlo, ma i racconti e le storie raccontate da mio padre e da mia zia su di lui continuano a tenerne viva la memoria in me e nelle nuove generazioni», spiega D’Uva.
L’avvocato Nino D’Uva, era uno dei penalisti più noti di Messina, molto stimato.
Grande professionista, ma anche un uomo di cultura, appassionato di pittura, teatro e musica.
Alla base della sua uccisione, la volontà delle cosche di dare un segnale a tutti gli avvocati nel maxiprocesso che si celebrava in quei giorni, ritenuti troppo morbidi nella difesa.
«La rettitudine morale e professionale di mio nonno è ancor oggi – conclude D’Uva – di grande ispirazione agli avvocati della nostra città, che continuano a raccontarne l’esempio di vita grazie alle iniziative che periodicamente organizzano, come i giovani avvocati che nel 2006 hanno fondato l’associazione culturale forense che porta il nome di mio nonno».