“Lezioni di sogni” di Paolo Crepet è un libro che non mancherà senz’altro sotto l’albero di Natale.
“Lezioni di sogni” è un libro di Paolo Crepet del 2022 edito da Mondadori. Un libro provocatorio che porta alla luce alcuni dei più frequenti problemi odierni legati all’educazione dei bambini e dei ragazzi e alla genitorialità.
In un’epoca dove si vive online, un’epoca in cui i genitori non hanno più la pazienza di educare, di ascoltare, quali sono i limiti da non superare? Come possiamo ancora crescere dei futuri adulti che sapranno affrontare difficoltà e gioie? Ma soprattutto, saranno loro stessi a farlo o anche le loro emozioni saranno gestite da un dispositivo tecnologico?
Come ben racconta Paolo Crepet, sin dalla più tenera età i nostri figli ormai sono contaminati dalle nuove tecnologie. Non si tratta più del cartone animato da guadare alla tv. Ai nostri bambini viene regalato dalla nascita ogni tipo di dispositivo tecnologico. Dondoli che sostituiscono le calde braccia della mamma, libri audio che sostituiscono il piacere del racconto di una favola di un genitore, carillon che riproducono ogni tipo di ninna nanna esistente che una volta veniva cantata da genitori, nonni, zii. Il mondo sembra voler dire ai nostri figli “arrangiatevi da soli”. Si continua poi con i piccoli dispositivi giocattolo: cellulari finti, robot, tablet.
Già a pochi anni i nostri bambini interagiscono con fotocamere, tablet “didattici”, cellulari, YouTube. A sei anni se non conosci almeno una Influencer sei tagliata fuori. E in risposta al problema tecnologia/bambini i genitori rispondono in maniera classica e prevedibile: “lo fanno tutti”.
E se ci guardiamo attorno al ristorante cosa notiamo? Tavolate di adulti con bambini con in mano tablet e cellulari. “Perché così stanno buoni”. Perché il grande problema è che i genitori, come sostenuto da Crepet, non hanno più la voglia e la pazienza di educare e stare dietro ai propri figli. Meglio affidare la loro educazione a qualche dispositivo, meglio “silenziarli” con un telefono tra le mani.
E che ne diciamo del rapporto bambini/scuola/tecnologia?
In questi anni a macchia d’olio di sono diffusi i gruppi WhatsApp. Per ogni figlio ne esistono diversi: il gruppo della scuola, il gruppo degli amici, il gruppo dello sport, delle lezioni di inglese, delle lezioni di musica, del catechismo. Per ogni attività esiste un gruppo WhatsApp dove i genitori si confrontano, si informano, discutono. Ma quanto può essere realmente positivo tutto questo?
Sempre più spesso infatti sentiamo storie di litigi tra i genitori perché il figlio di Tizio ha detto qualcosa al figlio di Caio. Problemi da sempre esistiti, come “con te faccio bisticcio”. Problemi da bambini e per i bambini che imparano ad affrontare le relazioni nel loro microcosmo. Problemi in cui i genitori non dovrebbero mai entrare per permettere a loro di formarsi. Sempre più spesso a prendere voce sono i genitori pronti a difendere, a nascondere dietro l’ala protettrice i loro figli che un giorno purtroppo non sapranno in autonomia gestire da soli le relazioni.
E vogliamo parlare dell’applicazione della scuola?
Tutto viene in tempo reale comunicato ai genitori: assenze, ritardi, compiti, pagelle, note. Nulla sfugge più all’occhio vigile del genitore che non vuole impegnarsi con il figlio al ristorante ma non perde mai di vista un compito di scuola. Ma vogliamo ricordare il brivido dell’assenza non giustificata? Quando il ragazzino decideva in autonomia se assumersi la responsabilità di saltare la scuola di nascosto oppure no. Quando decideva se fare una marachella con il rischio di una strigliata o se sceglieva in autonomia di fare la cosa giusta. Appunto, sceglieva di farlo. Non si sentiva costretto a causa di un Grande Fratello che si chiama Didup Famiglia.
Con la pandemia, ad aver sofferto maggiormente sono stati i nostri figli. Costretti in casa, lontano dalle loro relazioni e costretti anche loro a socializzare solo ed esclusivamente con i genitori. La scuola è stata sacrificata. Sostituita dalla didattica a distanza asettica e stancante. Si parla di depressione, di atteggiamenti aggressivi causati dalla pandemia, dalle restrizioni, dalla paura, dai numeri delle vittime e dei contagi. Come dice Crepet non abbiamo “sfruttato” la pandemia per educare i nostri figli, per ascoltarli, per insegnare loro ad affrontare il pericolo, a superare il dolore, per educarli alla gentilezza.
“Lezioni di sogni” di Paolo Crepet è sicuramente un libro che ogni genitore dovrebbe leggere.