“I fantasmi non sorridono” è il titolo della mostra fotografica di Enza Amato che rimarrà aperta fino al 2 aprile 2023, presso la Beniamin Art Gallery a Catania (via Giacinto Pulvirenti 8).
L’artista, classe 1990, è pittrice, illustratrice e tatuatrice e opera tra Catania e Bologna, dove attualmente risiede.
Nelle sue opere esplora la natura umana, la percezione della realtà e il modo in cui i nostri ricordi influenzano quest’ultima.
Le foto esposte in questa mostra fanno parte di un archivio fotografico iniziato nel 2020, un progetto decisamente più ampio il cui arco temporale racchiuderà l’intera vita dell’artista.
Le polaroid di Enza Amato richiamano immediatamente lo sguardo del visitatore. Il forte contrasto tra bianco e nero, la scelta dei vari soggetti rappresentati (donne, uomini, bambini, sculture, animali) e degli originali punti di vista contraddistinguono il linguaggio estremamente sperimentale dell’artista.
Non può non essere percepita una forte atmosfera di mistero e di sensualità: i volti e gli occhi dei protagonisti sono quasi sempre nascosti, come a comunicare una sorta di inaccessibilità emotiva.
Inoltre i soggetti vengono rimossi dallo spazio nel quale si trovano originariamente per essere avvolti dall’oscurità che accomuna tutte le polaroid.
Quest’effetto visivo è frutto di una modificazione delle foto prima che esse vengano scattate, attraverso l’applicazione di lenti specifiche sull’obiettivo della macchina fotografica.
Tuttavia, analizzando il processo creativo che ha portato Enza Amato allo scatto di queste fotografie, la decontestualizzazione di queste immagini assume anche un altro significato.
Il punto di partenza è il found footage: filmati ritrovati di vario tipo (ricordi di famiglia, video realizzati per la divulgazione scientifica ecc.) dei quali l’artista fissa degli specifici frames.
Questa pratica, inizialmente avviata come collage analogico, si è poi evoluta nella forma attuale. Risulta, dunque, estremamente interessante la scelta di stravolgere lo scopo iniziale di queste immagini decretandone da un lato la morte, ma dall’altro anche la rinascita.
Il visitatore assume un ruolo attivo e attraverso il suo sguardo conferisce un nuovo significato a immagini che, diversamente, sarebbero state dimenticate per sempre. Questo nuovo significato è irrimediabilmente influenzato dalle esperienze personali e dai ricordi di ciascuno di noi, che determinano il modo in cui percepiamo la realtà che ci circonda.
“I fantasmi non sorridono” è un ottimo mix di provocazione e introspezione.
Il linguaggio utilizzato è esteticamente innovativo e seducente e i temi alla base della sperimentazione dell’artista vengono trattati con la adeguata profondità. L’ allestimento forse eccessivamente semplice e ripetitivo delle polaroid nello spazio espositivo, guadagna in autenticità nel comunicare con efficacia il vero centro della mostra: l’occhio fotografico di Enza Amato.