La leishmaniosi, un gruppo di malattie di tipo parassitario generate da protozoi del genere Leishmania, dal quale prende nome, e che vengono trasmesse da insetti piccoli, a loro volta vettori chiamati flebotomi.
Tre differenti tipologie
Le forme attraverso le quali la leishmaniosi si propaga finora note sono tre: quella viscerale, quella cutanea e quella mucocutanea. La prima è la forma più grave, in quanto può portare alla morte dopo aver causato febbre irregolare, perdita di peso o anemia e ingrossamento di fegato e milza. La seconda si manifesta semplicemente con delle lesioni cutanee sulle zone esposte del corpo e infine la terza causa lesioni distruttive alle mucose del naso e della gola.
La leishmaniosi negli animali
Ma dalla leishmaniosi non sono immuni ovviamente gli animali e il tipo di leishmaniosi animale vede coinvolti in particolar modo i cani, i migliori compagni dell’uomo. Ad agire è sempre la puntura di un flebotomo, nello specifico un pappatacio, ed è causata dal parassita Leishmania Infantum. I sintomi per i cani possono essere di tipo cutaneo, come lesioni e ulcere, viscerali, come l’aumento della sete, e di altro tipo come sangue dal naso, lesioni oculari e altro.
Com’è vivere con un animale infetto da Leishmaniosi?
La dottoressa Serena Piccirillo, veterinaria, spiega come la malattia si diffonde e come vivere con un animale infetto, il che può sembrare piuttosto arduo.
«Vivere con un animale affetto da leishmaniosi – afferma la Piccirillo – può sembrare complicato, ma con una corretta informazione e con le adeguate terapie veterinarie è possibile offrigli una vita di buona qualità. La leishmaniosi è una malattia parassitaria trasmessa dai pappataci, insetti simili alle zanzare. Colpisce soprattutto i cani, ma può essere trasmessa anche ad altri animali e, in rari casi, all’uomo in quanto zoonosi».
Come prevenire?
La prevenzione riguarda le punture e a questo scopo si utilizzano determinate sostanze. Inoltre il contagio può avvenire soltanto tra animali.
«Il cane dovrà seguire terapie farmacologiche da realizzare in maniera ciclica o alle volte ad vitam. Raccomandiamo degli esami del sangue periodici per controllare, per esempio, i parametri renali, epatici e i valori immunitari con l’obiettivo di mantenere la malattia sotto controllo. E’, inoltre, importante prevenire le punture del pappatacio usando repellenti specifici come i collari o le pipette antiparassitarie ed evitare le passeggiate al crepuscolo e nelle ore notturne in quanto i pappataci sono più attivi. Il rischio di contagio tra cane e uomo è praticamente nullo. Il contagio con altri cani, invece, avviene solo se un pappatacio infetto punge il cane sano. Non è trasmissibile con il contatto diretto. Infine, vivere con un cane con la leishmaniosi non significa rinunciare a una vita normale insieme. Seguendo cure regolari l’animale può stare bene e vivere serenamente anche per anni».
Giuliano Spina