“Le nozze di Figaro” raccontate dalla regia di Michele Mirabella al Bellini di Catania

di Elisa Petrillo

“𝑃𝑜𝑟𝑔𝑖, 𝑎𝑚𝑜𝑟, 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑡𝑜𝑟𝑜,𝐴𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑑𝑢𝑜𝑙𝑜, 𝑎’ 𝑚𝑖𝑒𝑖 𝑠𝑜𝑠𝑝𝑖𝑟! 𝑂 𝑚𝑖 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖 𝑖𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑡𝑒𝑠𝑜𝑟𝑜. 𝑂 𝑚𝑖 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟
𝑂 𝑚𝑖 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟! 𝑃𝑜𝑟𝑔𝑖, 𝑎𝑚𝑜𝑟, 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑡𝑜𝑟𝑜. 𝐴𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑑𝑢𝑜𝑙𝑜, 𝑎𝑖 𝑚𝑖𝑒𝑖 𝑠𝑜𝑠𝑝𝑖𝑟”.

É così che”Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart, hanno riempito di poesia il teatro Massimo Bellini di Catania, dove saranno in scena fino al 3 marzo.

Sette rappresentazioni serali e pomeridiane, tutte già sold out, per un totale di undici recite e circa undicimila presenze.

Opera buffa in quattro atti su libretto di Lorenzo Da Ponte, è sicuramente una scrittura impegnativa, così come ha sottolineato la direttrice d’orchestra, Beatrice Venezi: «basta una virgola fuori posto per far saltare un marchingegno così complesso. L’orchestra diventa un’attore fondamentale all’interno della narrazione».

«L’opera nella regia è stata realizzata secondo i disegni prescritti da Mozart – spiega Michele Mirabella – rispettando collocazione storica e geografica, e l’intento del musicista e librettista».

 

 

Foto Davide Sgroi

Elisa Petrillo