La Fipet-Cidec,con il rappresentante del segretariato confederale Cidec Lorenzo Costanzo, il Presidente Roberto Tudisco e Vicepresidente Elena Malafarina per la Fipet invitano le istituzioni a valutare attentamente le conseguenze economiche derivanti dalla pandemia Covid-19.
«Il fronte sicuramente da privilegiare, sostengono i rappresentanti della Fipet-Cidec, è quello sanitario chiamato in prima linea al confronto diretto con l’emergenza Coronavirus ma la realtà è formata anche da fronti “secondari” non per questo meno importanti.»
«Il nostro pensiero va alle migliaia di piccoli imprenditori e commercianti e al personale– dichiarano Costanzo, Tudisco e Malafarina- come faranno a superare questa crisi economica?»
«Il decreto del governo, “Cura Italia”, è purtroppo ridicolo rispetto alle reali esigenze economiche del paese- continuano i rappresentanti Fipet-Cidec.»
In particolare, Costanzo già Vicepresidente Nazionale CNA Federmoda, si fa portavoce di quella realtà sociale ed economica come gli artigiani o i piccoli commercianti «realtà che vanno osservate con una lente di ingrandimento».
Come funziona una filiera commerciale?
I rappresentati Fipet-Cidec illustrano brevemente la situazione quotidiana delle realtà economiche territoriali.
«Pensiamo solo ad un momento a come funziona una ordinaria filiera commerciale, ad esempio quella di una normale pizzeria o di un bar. Non ci sono piani economici di lunga scadenza, non ci sono fondi per le emergenze, e a stento con la cassa corrente copre l’affitto, le spese dei professionisti, le tasse, le retribuzioni dei dipendenti e il costo della merce».
Aggiungono inoltre che:«I mancati incassi di questo mese, e realisticamente anche di quelli che verranno prima della fine dell’emergenza, produrranno echi nella nostra economia per anni, se non decenni».
Il Decreto “Cura Italia” cosa prevede?
Costanzo, Tudisco e Malafarina intervengono spiegando la variazione del sistema: «Una sospensione di ben 4 giorni– dal 16 marzo originariamente previsto al 20 marzo- dei contributi previdenziali ed assistenziali verso le pubbliche amministrazioni. Non si capisce-aggiungono-dove troveremo i soldi in quattro giorni stando chiusi a casa e con le attività chiuse, forse si tratta di scherzi a parte».
«Per imprese, autonomi e professionisti che sono sotto i 2 milioni di ricavi i versamenti alla cassa per saldare le ritenute, l’Iva annuale e mensile, nonché i contributi previdenziali e quelli Inail sono rinviati al 31 maggio e potranno essere pagati in un’unica soluzione o in massimo 5 rate mensili».
«Per gli esercenti di negozi e botteghe è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di affitto, relativo al mese di marzo».
E per i lavoratori stagionali?
I responsabili Fipet-Cidec rispondono: «Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che stando al decreto “hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente” alla data di entrata in vigore del provvedimento viene riconosciuta un’indennità per il mese di marzo di 600 euro “erogata dall’Inps, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 103,8 milioni di euro per l’anno 2020.”»
«Se dal monitoraggio emergeranno scostamenti rispetto al tetto di spesa “non possono essere adottati altri provvedimenti concessori”».
Nel frattempo cosa può fare il Comune di Catania?
«Sappiamo che la responsabilità politica è principalmente del Governo centrale, ma in questo momento chiediamo al Sindaco Salvo Pogliese ed alla sua Amministrazione di fare tutto ciò che è in suo potere per aiutare i suoi concittadini-riconoscono i rappresentanti-per esempio:agire in collaborazione con ASEC e SIDRA per intervenire sulle bollette di acqua e gas in favore dei commercianti, per alleggerire il carico degli oneri cui sono chiamati, essendo aziende municipalizzate potrebbero farlo.»
«Inoltre, chiediamo la sospensione delle relative bollette per almeno sei mesi, con un pagamento rateizzato e senza interessi né mora, per evitare che in molti si ritrovino gli impianti con i sigilli e siano poi anche chiamati a sopportare le relative spese.»
«Abbiamo necessità di scelte che testimonino una vicinanza della politica alle concrete e pressanti esigenze del tessuto economico cittadino.»
Dunque, per fronteggiare il momento di crisi, Fipet-Cidec decide di:«Fornire una linea WhatsApp di supporto a tutti i commercianti/imprenditori/liberi professionisti ed autonomi, potete scriverci e non sentirvi soli e disperati, c’è sempre un rimedio, e lotteremo insieme. Potete contattarci e troverete il più ampio sostegno morale ed umano al numero 339 2034442 solo via WhatsApp cercheremo inoltre di fornire informazioni e chiarimenti, in attesa di una maggiore organizzazione.»
«Lo Stato, le Amministrazioni Comunali e Regionali, si assumano la piena e totale responsabilità sociale ed economica delle conseguenze di questa emergenza sanitaria. È tempo che l’Italia si desti.»