Anticipato il calendario venatorio siciliano che apre la caccia addirittura un mese prima: le associazioni ambientaliste presentano ricorso al Tar temendo ulteriori danni in una Sicilia già logorata dall’emergenza incendi.
Caccia alla tortora selvatica: non c’è tempo da perdere
«Si riapre la caccia in Sicilia – si legge in una nota congiunta Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection ed Enpa – nonostante l’intensa stagione siccitosa e la drammatica e catastrofica ondata di incendi, tuttora in corso, che stanno devastando il territorio».
«Ma il Calendario venatorio emanato dall’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, ha addirittura anticipato di ben un mese la data di apertura ed ha previsto la caccia anche alla tortora selvatica, specie a rischio a livello europeo ed in precario stato di conservazione, che il ministero della Transizione ecologica e l’Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) avevano più volte chiesto alla Regione di escludere dall’elenco delle specie cacciabili».
L’Italia, infatti, rappresenta area di passaggio molto importante per la tortora durante le migrazioni tra l’Europa e l’Africa.
«Già nelle precedenti stagioni venatorie – proseguono le associazioni – il Tar ed il Consiglio di giustizia amministrava hanno pesantemente censurato i Calendari venatori siciliani, ritenendoli illegittimi e sospendendo la caccia in via cautelare. Anche quest’anno, pertanto, le associazioni ambientaliste ed animaliste si rivolgono con fiducia alla magistratura, per impedire forzature e violazioni di legge e per difendere, ancora una volta, gli animali selvatici che costituiscono “patrimonio indisponibile dello Stato” e non bersagli mobili per il divertimento dei fucili».
E.G.